Bruxelles – Mentre si svolge la plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo volta a discutere di Ucraina e difesa e sicurezza europea, il Movimento cinque stelle vuole farsi sentire, per riaffermare il proprio categorico rifiuto a qualsiasi progetto di riarmo europeo. Questa mattina (11 marzo) 50 tra deputati e senatori pentastellati, insieme al loro leader Giuseppe Conte, si sono riuniti davanti alla sede del Parlamento sventolando uno striscione che dichiara: “Basta soldi per le armi.” L’ex premier negli ultimi giorni ha infatti mobilitato l’opinione pubblica sui social per contrastare il Rearm Eu, da lui definito “un piano assolutamente sbagliato, privo di qualsiasi razionalità politica ma anche militare”.
“Un’Europa completamente deficitaria sul piano politico ha abbracciato la strategia militare convinta di poter battere la Russia sul piano del conflitto armato” ha detto Conte ieri in un video sul treno in viaggio verso Strasburgo, per poi scagliarsi contro le decisioni prese dai 27 al termine del Consiglio Ue del 6 marzo: “i nostri governanti europei hanno scelto l’acquiescenza, la subalternità rispetto a Washington.” Anziché aumentare le spese per la difesa, Conte chiede che gli Stati membri mettano “a fattor comune la spesa già programmata dai singoli Stati tirando fuori un’iniziativa comune”, alludendo a un comando unificato o a una politica estera comune. La delegazione si è poi recata in Parlamento per seguire il dibattito su Ucraina e difesa europea.

In aula è intervenuto l’europarlamentare del M5s Danilo Della Valle che, dopo un’invettiva contro il piano da 800 miliardi per la difesa continentale, ha consegnato nel banco vuoto occupato in precedenza dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen una bandiera europea cucita con quella della pace: “La presidente verrà ricordata come quella che ha tradito i valori e la democrazia. L’Europa senza pace è morta. Per questo lascio nei banchi della Commissione la bandiera europea cucita con quella della pace. Per non dimenticarlo mai.” La delegazione pentastellata ha poi partecipato al gesto sfoggiando dei manifesti con su scritto: “No al riarmo”, “Basta armi”, “Più lavoro meno armi”.
In un punto stampa ai margini della plenaria, l’ex premier ha poi ribadito l’importanza della sicurezza attraverso i negoziati e gli investimenti nella sanità, nell’istruzione e capitale umano: “Il terrore che si ha di Putin lo si può affrontare sedendosi a Ryhad, l’equilibrio va costruito con una nuova Helsinki.” Ha poi definito una presa in giro la proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di cambiare il nome del programma Rearm Eu in Defend Eu: “Così ci mette in un’economia di guerra”. Riguardo alle proposte avanzate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che all’Ecofin ha chiesto di sostenere la difesa senza fare nuovo debito attraverso l’intercettazione di capitale privato, Giuseppe Conte le ha definite “nulla di concreto”, sottolineando che “un settore come quello della difesa non si presta ad investimenti privati”. Dunque alla minaccia russa l’Europa, a detta del Movimento 5 stelle, dovrebbe rispondere con meno armi e più negoziati.