Bruxelles – Due settimane dopo l’annuncio dei dazi americani sui prodotti europei, il commissario Ue per il Commercio, Maroš Šefčovič, ammette per la prima volta che “l’amministrazione statunitense non sembra impegnata a fare un accordo” per evitare una rischiosa guerra commerciale con Bruxelles. Lo stesso Šefčovič si era recato a Washington a febbraio per una serie di colloqui che la Commissione europea ha sempre descritto come “produttivi”.
A questo punto, lo scenario dell’imposizione di tariffe doganali del 25 per cento “sulle auto europee e su tutto il resto”, come affermato da Donald Trump lo scorso 25 febbraio, si avvicina ulteriormente. Šefčovič ha rivelato l’inefficacia dei contatti con l’amministrazione Trump nel corso di una conferenza stampa con il ministro del Commercio coreano, Cheong In-kyo, con il quale ha siglato oggi (10 marzo) un accordo sul commercio digitale. Che fa parte dello sforzo di diversificazione commerciale che l’Ue sta mettendo in atto proprio per mitigare le conseguenze delle strappo con Washington.

L’accordo finalizzato con Seoul vuole rendere più facile alle aziende europee dare servizi ai propri clienti sudcoreani e garantire vantaggi ai consumatori europei da normative e misure di protezione contro le comunicazioni indesiderate. Un accordo “storico” che sottolinea l’impegno “per una partnership solida e affidabile, adatta ad affrontare gli attuali rapidi sviluppi digitali”, ha sottolineato Šefčovič.
È lo stesso commissario a evidenziare il divario con Washington: “Come gli Usa guardano ai loro interessi, così farà l’Unione: proteggeremo sempre le aziende europee, i lavoratori e i consumatori da pressioni ingiustificate”, ha chiarito. Šefčovič e il suo omologo coreano hanno sottolineato “l’importanza di regole reciprocamente vantaggiose in merito ai dati e alle tecnologie digitali”, che integrano sostanzialmente l’accordo di libero scambio che Seoul e Bruxelles hanno in piedi dal 2010 e che, dalla sua applicazione nel 2011, ha fatto crescere il commercio bilaterale “ai livelli record” di 132 miliardi di euro nel 2022.
L’Unione europea offesa cerca alleati, e non è a questo punto fuorviante leggere le dichiarazioni di Šefčovič con le lenti del rapporto incrinato con Washington. “È nel nostro interesse continuare a collaborare con Paesi che la pensano come noi, come la Repubblica di Corea, per stabilire standard globali per le regole del commercio digitale e i flussi di dati transfrontalieri”, ha insistito. Per poi anticipare: “Tra qualche minuto parlerò con la mia controparte della Thailandia, mentre continuiamo ad ampliare la nostra rete di accordi commerciali in tutte le regioni chiave. E vogliamo mantenere questo slancio”.