Bruxelles – Adesso gli Stati Uniti di Donald Trump iniziano a fare davvero paura. I timori riguardano le mosse sulle criptovalute, le riserve strategiche che si vogliono creare insieme alla voglia di una moneta virtuale collegata al dollaro. Una rivoluzione che porta con sé i rischi del caso, primo fra tutti quello di un e-commerce a trazione cripto-dollaro. Il tema è nell’agenda della riunione dell’Eurogruppo di lunedì (10 maroz) dove gli sviluppi del mercato e le sfide per la moneta unica europea non mancano, e anzi crescono.
“La nuova amministrazione statunitense ha una posizione molto pro-criptovalute”, e questo rischia di tradursi in qualcosa di negativo per l’eurozona e la sua moneta, ammettono fonti europee ben informate . “A gennaio Trump ha emesso un ordine esecutivo il cui obiettivo è garantire la leadership statunitense negli asset digitali nella tecnologia finanziaria e di rafforzare il ruolo internazionale del dollaro promuovendo monete stabili legali e legittime sostenute dal dollaro in tutto il mondo”. Un mossa “rilevante per noi, rilevante per il nostro panorama dei pagamenti”.

In questo scenario il piglio di Trump pone ulteriori punti interrogativi. Le fonti europee ammettono che “se c’è una cosa che abbiamo imparato nell’ultimo mese e mezzo è che la nuova amministrazione a Washington è pronta a usare tutte le fonti di influenza che ha nei negoziati per fare pressione su altri paesi quando ritiene che sia nell’interesse americano“. Nel caso specifico il ricorso ad un uso sempre più massiccio e deciso di valuta digitale utilizzabile per qualunque transazione, a cominciare dai principali portali per vendita di prodotti commerciali e prenotazioni.
L’Eurogruppo diventerà la sede per Commissione europea e Banca centrale europea per fare il punto generale della situazione, fornire una panoramica degli sviluppi dei mercati delle criptovalute, e iniziare a indicare come e in che modo le mosse americane possono incidere sull’Europa e la sua moneta unica. Quel che è certo è che l’Ue è in ritardo con il suo euro digitale: per raggiungere l’obiettivo servivano almeno due anni a partire dal 2021, ma ancora uno strumento Ue non c’è. L’avvento di Trump possa fornire la spinta che serve per evitare di essere scalzati dal mercato globale virtuale.