Bruxelles – Volodymyr Zelensky non si fida delle previsioni di Donald Trump, secondo le quali cedendo agli Usa le terre rare ucraine si fermerebbe la guerra che la Russia conduce nel suo Paese. Il presidente statunitense (e il suo staff) si offendono, volano parole forti e l’accordo salta. Il tutto in diretta Tv dallo studio ovale della Casa Bianca, in un crescendo di toni che forse non si era ma visto (almeno in diretta televisiva).
La situazione era tesa sin dall’inizio, con Trump che sfotte Zelensky già al suo arrivo per come è vestito (il presidente ucraino come al solito non ha un abito, che, ha spiegato mille volte, metterà quando l’invasione sarà finita) “oggi sei elegante”, gli ha detto. Poi la scena si sposta nello studio ovale, dove i toni si alzano rapidamente, in buona parte anche a causa dell’intervento del vice presidente JD Vance, che accusa Zelensky di non aver “mai detto grazie” agli Usa. Il confronto è anche sull’aiuto europeo, che Trump bolla come molto più basso di quello statunitense, mentre il presidente ucraino tentava di correggerlo sostenendo che quel che diceva Trump non era vero.
In sostanza Trump ha sostenuto che una volta firmato l’accordo sulle terre rare, con gli operai inviati dagli Usa che “scavano, scavano, scavano” la Russia fermerebbe la guerra. Zelensky non ci crede, dice che dal 2024 “Vladimir Putin ha violato il suoi impegni ben 26 volte”, e che l’unico modo per fermarlo è rafforzare la difesa ucraina, in particolare l’aviazione, “ne abbiamo tanto bisogno”. Perché, ha insistito, “Putin è un killer ed un terrorista”.
Poi di fronte ad un Trump che si erge ad arbitro “imparziale” tra Mosca e Kiev per raggiungere la pace il presidente ucraino ha ribadito che al tavolo delle trattative ci devono essere “l’Ucraina, la Russia e l’Unione europea, e anche gli Stati Uniti”, senza però avere alcuna conferma di questo.
Trump attacca ancora, sostenendo che Zelensky è “irrispettoso” verso di lui e verso gli Usa, è che “stai giocando con la vita di milioni di persone, stai rischiando la Terza guerra mondiale“, e che dunque sta “giocando male le sue carte”. “Non sono qui per giocare a carte”, ha replicato l’ucraino.
Lo sconto è continuato per una ventina di minuti, al termine dei quali Zelensky ha lasciato la Casa Bianca senza che la riunione per la firma dell’accordo si tenesse, e senza una conferenza stampa finale. Secondo la rete televisiva Fox (molto vicina a Trump) lo stesso presidente Usa avrebbe invitato l’ucraino ad andar via.
Subito dopo Trump ha diffuso un post su X nel quale afferma che: “Oggi abbiamo avuto un incontro molto significativo alla Casa Bianca. Sono state apprese molte cose che non si sarebbero mai potute capire senza una conversazione sotto un tale fuoco e una tale pressione. È sorprendente ciò che emerge attraverso le emozioni, e ho stabilito che il Presidente Zelenskyy non è pronto per la pace se l’America è coinvolta, perché ritiene che il nostro coinvolgimento gli dia un grande vantaggio nei negoziati. Non voglio vantaggi, voglio la PACE. Ha mancato di rispetto agli Stati Uniti d’America nel loro amato Studio Ovale. Potrà tornare quando sarà pronto per la pace”.
A ruota la prima reazione europea dal premier polacco Donald Tusk, presidente di turno del Consiglio europeo: “Caro Volodymyr, caro amico ucraino, non sei solo”.
Il capo delegazione del Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti, anche lui con un tweet afferma che: “Il Presidente degli Usa ha dimenticato di essere il presidente di una grande democrazia e si comporta da padrone offendendo chi è stato aggredito. Ora l’Europa si unisca ancora di più a difesa della libertà, della pace e della giustizia”.