Bruxelles – Gli sforzi dell’Ue per la semplificazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione sembrano star dando i loro frutti. Secondo quanto registra Eurostat per l’anno 2024, in Europa è generalmente aumentato l’utilizzo di app e servizi governativi online da parte dei cittadini, con un aumento, seppur lieve, dello 0,7 per cento.
Il 70 per cento degli europei tra i 16 e i 74 anni ha dichiarato di essersi collegato ai portali istituzionali del proprio Paese negli ultimi 12 mesi, percentuale che aumenta vigorosamente se si guarda ai migliori performers: 98,5 per cento in Danimarca, 96 per cento nei Paesi Bassi e 95,4 per cento in Finlandia.
Le stesse considerazioni non si possono tuttavia estendere all’Italia, che si riconferma ancora in pesante ritardo nella digitalizzazione dei rapporti della Pubblica amministrazione con cittadini e imprese. Solo il 55,1 per cento degli italiani interagisce con gli enti pubblici attraverso Internet, quasi il 15 per cento in meno rispetto della media dell’Unione Europea. Oltre a ciò, il trend di utilizzo dei servizi digitali nel nostro paese è in negativo, con una diminuzione del 5 per cento rispetto al 60,1 del 2023. La Penisola, ha sottolineato Eurostat, è al terzultimo posto nell’Ue per il consumo di servizi burocratici online, seguita soltanto dalla Bulgaria (31,5 per cento) e dalla Romania (25,3 per cento).
Che si tratti di accedere a informazioni personali, informarsi su benefit, leggi, servizi al cittadino o orari di apertura, o anche di scaricare documenti ufficiali o inviare reclami e richieste l’Italia, complici anche la carenza di competenze digitali e l’obsolescenza dei mezzi a disposizione, performa peggio della stragrande maggioranza dell’Unione e non raccoglie, a suo discapito, la sfida della semplificazione burocratica.