Bruxelles – Si è fatta attendere, ma la risposta dell’Ue alla svolta impressa da Donald Trump al corso degli eventi in Ucraina è arrivata. Una risposta coordinata, nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa: António Costa ha convocato un vertice europeo straordinario sull’Ucraina il prossimo 6 marzo, per poi partire alla volta di Kiev insieme a Ursula von der Leyen e al collegio dei commissari Ue. Nella capitale in guerra, la presidente della Commissione europea annuncerà un nuovo pagamento da 3,5 miliardi attraverso il fondo di assistenza per l’Ucraina. Intanto a Bruxelles, i ministri degli Esteri dei 27 hanno adottato in prima mattinata il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Mentre i palazzi delle istituzioni europee a Bruxelles si tingono dei colori della bandiera ucraina, a Kiev i leader Ue parteciperanno ad un summit internazionale per il supporto al Paese sotto aggressione, più urgente che mai dopo gli attacchi di Trump a Zelensky e l’inizio del dialogo tra la Casa Bianca e il Cremlino per mettere fine al conflitto alle loro condizioni. La presidente della Commissione europeo pronuncerà un discorso, diffuso in anticipo dal suo staff, in cui si sottolinea che “l’unica ragione” della guerra che dilania l’Ucraina da tre anni è “l’ossessione imperiale di Putin“. Di fronte al governo di Zelensky, von der Leyen ricorderà che “la nostra Unione e gli Stati membri hanno sostenuto l’Ucraina con 134 miliardi di euro, più di chiunque altro”.
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Più dell’alleato atlantico, che minaccia di disimpegnarsi. Per ribadirlo coi fatti, von der Leyen annuncerà un nuovo pagamento in arrivo per Kiev: a marzo saranno pronti 3,5 miliardi di euro dallo strumento di assistenza per l’Ucraina, il meccanismo di supporto da 50 miliardi in tre anni istituito dall’Ue, di cui – per ora – sono stati sbloccati poco più di 8 miliardi.
Il terzo pagamento attraverso lo Ukraine Facility è modesto rispetto all’ambizioso fondo da 20 miliardi di cui si parla da giorni a Bruxelles. Ma questo nuovo strumento sarà probabilmente al centro del dibattito del Consiglio europeo straordinario convocato da António Costa dopo qualche tentennamento il prossimo 6 marzo. “Nelle mie consultazioni con i leader europei, ho percepito un impegno comune ad affrontare queste sfide a livello dell’Ue: rafforzare la difesa europea e contribuire in modo decisivo alla pace nel nostro continente e alla sicurezza a lungo termine dell’Ucraina”, ha affermato il presidente del Consiglio europeo, promettendo di “essere pronto a prendere decisioni il 6 marzo”.
Già durante il vertice europeo straordinario, von der Leyen potrebbe illustrare ai capi di stato e di governo dell’Ue il Libro bianco per la Difesa, che la Commissione europea ha previsto per il mese di marzo. “Presenterò un piano completo su come aumentare la nostra produzione europea di armi e le nostre capacità di difesa“, si legge nel discorso che la leader pronuncerà a Kiev. Dalla capitale ucraina, l’Ue manda un messaggio a Washington (e a Mosca): per von der Leyen “una pace giusta e duratura si ottiene solo con la forza“, e Bruxelles non ha intenzione di mollare ora e compiacere Putin. Mentre a Bruxelles viene adottato un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, la leader Ue avverte: “Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, a meno che non dimostri una reale volontà di raggiungere un accordo di pace duraturo”.
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Dopo giorni di riflessioni e silenzi di fronte all’accelerazione degli eventi in Ucraina, oggi i leader Ue non si trattengono. In una dichiarazione congiunta di von der Leyen, Costa e della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, i tre ribadiscono che “la Russia e i suoi leader sono gli unici responsabili di questa guerra e delle atrocità commesse contro la popolazione ucraina”. E lanciano un appello oltre oceano: “In un contesto internazionale e geopolitico difficile, sottolineiamo l’importanza di mantenere la solidarietà transatlantica e globale con l’Ucraina”.
Nel frattempo a Bruxelles, dove si sono riuniti in mattinata i ministri degli Esteri dei 27, l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, ha annunciato che domani si recherà a Washington per incontrare il segretario di Stato Marco Rubio (oggi è il turno di Emmanuel Macron e Keir Starmer nella capitale a stelle e strisce). Non sarà un confronto facile per il capo della diplomazia Ue, scelta proprio per la fermezza dimostrata da premier dell’Estonia nei confronti della Russia. Anche Kallas, nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, sembra essersi fatta coraggio: “Se si guardano i messaggi che provengono dagli Stati Uniti, è chiaro che la narrazione russa è molto fortemente rappresentata“, ha affermato al suo arrivo al Consiglio Ue Affari Esteri.