Bruxelles – Il pericolo per l’uomo e la sua attività è e resta il lupo. Rischi di diversa natura non c’è, e quindi “la Commissione non intende proporre modifiche dello status di protezione giuridica internazionale o dell’Ue di specie diverse dal lupo“. Lo chiarisce la commissaria per l’Ambiente, Jessika Roswall, nella risposta offerta ai parlamentari europei preoccupati per quanto potrebbe fare l’esecutivo comunitario sulla scia della scelta di riaprire la stagione di caccia contro i lupi per ragioni personali e personalistiche.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha trasformato la vicenda personale di un suo personale pony ucciso da un lupo in una questione politica europea, riuscendo a rivedere lo status di conservazione della specie e considerarlo non più a rischio estinzione. Una vicenda che non si arresta, con una sollevazione che vede l’intero spettro politico chiedere conto al nuovo team von der Leyen.
Firmatari dei gruppi popolare (Ppe), socialista (S&D), liberale (Re), de laSinistra, dei Verdi e addirittura dei Non iscritti chiedono conto per iscritto di intenzioni su gestione del patrimonio faunistico. Si vogliono impegni chiari contro modifiche degli status di protezione, “in particolare di predatori quali foche e orsi”. E’ qui che Roswall risponde con un ‘no’, la cui validità è rimessa alla prova dei fatti.
“La Commissione promuove costantemente un approccio basato su dati scientifici nella sua politica di coesistenza con i grandi carnivori“, ricorda Roswall. Questo vuol dire che non è escluso che un domani l’orientamento su altri predatori diversi dal lupo potrà cambiare. Per il momento non si toccano.