Bruxelles – L’Unione europea adotterà un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per marcare il terzo anno dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, che ricorre il 24 febbraio. Sarà il sedicesimo, ed arriva in un momento cruciale per le sorti del conflitto, con la Russia e gli Stati Uniti ormai già seduti al tavolo delle trattative. “Le negoziazioni sul testo sono chiuse, ora gli Stati membri devono accettarlo o respingerlo”, confermano fonti europee. Il punto sarà affrontato già domani dai corpi diplomatici dei 27, ma il semaforo verde è previsto per venerdì 21 febbraio.
“È fondamentale che venga adottato prima del terzo anniversario di questa brutale aggressione all’Ucraina”, ha dichiarato oggi (18 febbraio) Andrzej Domanski, ministro delle Finanze della Polonia – che detiene il semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue -, in conferenza stampa al termine della riunione con i suoi omologhi europei. Anche di fronte ad una situazione in rapido mutamento, Bruxelles rimane fedele alle propria linea: garantire a Kiev una posizione di forza nei futuri negoziati con Mosca, indebolendo quest’ultima con tutti i mezzi a disposizione. “Sappiamo che le sanzioni funzionano davvero, e vediamo sempre più prove che l’economia russa non è così forte come vorrebbe essere percepita”, ha rivendicato Domanski.
![Valdis Dombrovskis](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2025/02/d368b219-48b2-407a-b781-be29810bfc9e-scaled.jpg)
Sono passati appena due mesi dall’ultima tranche di misure restrittive imposte alla Russia e ai Paesi che la sostengono, vale a dire Cina e Corea del Nord. Il quindicesimo pacchetto, adottato lo scorso 16 dicembre, ha preso di mira in particolare 52 navi della flotta fantasma con cui il Cremlino elude le restrizioni occidentali sul commercio di petrolio. Ma l’Ue ha imposto il divieto di ingresso sul suolo europeo e il congelamento dei beni detenuti in Ue anche a due alti funzionari del regime di Kim Jong-un. “Naturalmente, ogni volta che implementiamo un nuovo pacchetto, ci sono nuove elusioni per cercare di evadere quelle sanzioni”, ha spiegato il ministro polacco.
Il nuovo round di sanzioni dovrebbe intensificare la capillare lotta all’elusione dell’embargo sul greggio russo, colpendo decine di nuove navi. Come anticipato dall’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, nel corso di un incontro sull’Ucraina lo scorso 28 gennaio, nel pacchetto saranno incluse restrizioni sulle apparecchiature per i videogiochi, come la Xbox di Microsoft o la PlayStation di Sony, le cui console potrebbero essere utilizzate a scopo bellico, come ad esempio pilotare i droni.
![zelensky von der leyen costa](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2025/02/22a7473c-ff06-4c3b-a85a-b3e423fee4ed-scaled.jpg)
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, António Costa, hanno discusso con “particolare enfasi” del rafforzamento delle sanzioni e della preparazione del 16esimo pacchetto con il premier ucraino, Volodymyr Zelensky, a margine della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco lo scorso fine settimana. “L’Ucraina si aspetta che questo limiti in modo significativo la capacità della Russia di continuare a finanziare la guerra“, ha affermato l’ufficio di Zelensky in una nota.
Il tutto mentre il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, al termine del primo giorno di colloqui con il segretario di Stato americano Marco Rubio, ha riferito che gli Stati Uniti sarebbero favorevoli a revocare le sanzioni imposte a Mosca per l’invasione dell’Ucraina. “C’è un forte interesse nel rimuovere le barriere artificiali allo sviluppo di una cooperazione economica reciprocamente vantaggiosa”, ha dichiarato Lavrov.
Allo scenario suggerito da Lavrov ha risposto immediatamente il commissario europeo per l’economia, Valdis Dombrovskis, nel corso della conferenza congiunta con Domanski. “Penso che sia molto chiaro che con le mosse dell’attuale amministrazione Trump, l’Ue dovrà occuparsi maggiormente delle questioni relative alla propria sicurezza, il che riguarda anche la politica delle sanzioni”, ha affermato il commissario lettone.