Bruxelles – Nel caso in cui l’Ue dovesse davvero procedere alla sospensione del patto di stabilità, per permettere di finanziare il rilancio del settore della difesa, “sarebbe per più di un anno”. Il commissario per l’Economia, Valdis Dombrovskis, non si sbilancia ma almeno qualcosa la mette in chiaro. Al termine dei lavori del consiglio Ecofin torna sull’idea di attivare la clausola di salvaguardia e congelare le regole di bilancio, precisando che in Commissione “si sta lavorando per capire come utilizzare la flessibilità aggiuntiva”, che “serve ancora del tempo” per mettere a punto le proposte, ma in ogni caso, aggiunge, qualora si dovesse procedere in tal senso sarà per oltre un anno.
“Occorre sviluppare la nostra capacità industriale e produttiva, e questo non avviene in un anno”, occorre di più, continua Dombrovskis. Per questo l’idea è di congelare le regole per più di un anno, anche per dare certezze e risposte al settore e ai mercati. Questi ultimi però guarderanno anche alla stabilità e alla solidità delle finanze pubbliche, e qui il commissario per l’Economia vuole assicurare e rassicurare: “Non stiamo rivendendo le regole, perché le abbiamo già riviste“. Il patto di stabilità come già riformato non si cambia, tradotto in estrema sintesi.
La Commissione dovrà fare le proposte del caso, attese per “le prossime settimane”, continua ancora Dombrovskis, e poi spetterà agli Stati membri decidere se approvare o meno quello che arriverà sul tavolo. Nel caso specifico bisognerà vedere se tutti i governi saranno d’accordo a sospendere nuovamente le regole del patto di stabilità, in modo differenziato a seconda della situazione di debito dei diversi Paesi. Andrzej Domański, ministro delle Finanze della Polonia e presidente di turno del consiglio Ecofin, si mostra possibilista. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, scandisce al termine dei lavori. “Non ci sono tabù, ma serve un approccio pragmatico”.