Bruxelles – Donald Trump è un problema per gli europei, ma nel resto del Mondo è visto come un presidente che potrà aiutare i processi di pace. E’ quanto emerge da un sondaggio globale YouGov/Datapraxis/Gallup, commissionato dall’European Council on Foreign Relations (Ecfr).
Il sondaggio è stato promosso in vista del vertice informale dei Leader Ue (con ospiti Uk e Nato) di lunedì 3 febbraio, che si concentrerà sul rafforzamento della cooperazione e della resilienza europea in materia di difesa per osservare gli atteggiamenti nei confronti del ritorno di Trump e le implicazioni della sua seconda presidenza per l’Ucraina e il Medio Oriente e le percezioni di influenza tra le potenze mondiali.
Gli alleati dell’America sono nervosi per il Trump 2.0 e dubitano che porterà cambiamenti positivi
Nel Regno Unito, nella Corea del Sud e nei Paesi dell’Ue – tutti alleati chiave degli Stati Uniti – c’è scetticismo sul fatto che una presidenza Trump possa cambiare la situazione in Ucraina o in Medio Oriente. Solo il 24 per cento (pct) nel Regno Unito, il 31 nella Corea del Sud e il 34 nell’Ue (risultato medio degli 11 Paesi dell’Ue intervistati) ritiene che il ritorno di Trump renderebbe più probabile il raggiungimento della pace in Ucraina, mentre un numero ancora inferiore di persone (16 pct nel Regno Unito, 25 nell’Ue e 19 nella Corea del Sud) ritiene che renderà più probabile il raggiungimento della pace in Medio Oriente.
Più in generale, solo uno su cinque nell’Ue (22 pct) afferma di considerare gli Stati Uniti come un alleato. Questo dato è in netto calo rispetto a due anni fa (31 pct) e contrasta con la percentuale di americani che considerano l’Ue un alleato (45 pct).
I cittadini delle principali medie potenze sono ottimisti sul ritorno di Donald Trump
Nei Paesi che vanno dall’India alla Cina, dalla Turchia al Brasile, la maggioranza o la pluralità ritiene che il ritorno di Trump sarà una “buona cosa” per la pace nel mondo, per il loro Paese e per i cittadini americani. Ciò è particolarmente pronunciato in India (dove l’82 pct lo considera un “bene” per la pace nel mondo; l’84 pct lo considera un bene per il “proprio Paese”; e l’85 pct un “bene” per i cittadini americani) e in Arabia Saudita (57 pct, per la pace nel mondo; 61 pct, per il proprio Paese; e 69 pct, per i cittadini americani).
L’atteggiamento da pacificatore di Trump, nei confronti dell’Ucraina e del Medio Oriente, ha avuto risonanza a livello globale
In India, ad esempio, un’ampia maggioranza (65 pct per l’Ucraina; 62 pct per il Medio Oriente) ritiene che il ritorno di Trump renderà più probabile la pace. Questa posizione è evidente anche in Arabia Saudita (62 pct per l’Ucraina; 54 per il Medio Oriente), Russia (61 pct per l’Ucraina; 41 per il Medio Oriente), Cina (60 pct per l’Ucraina; 48 per il Medio Oriente) e Stati Uniti (52 pct per l’Ucraina; 44 per il Medio Oriente). Gli ucraini, tuttavia, sono più reticenti quando si tratta della capacità di Trump di portare la pace, con gli intervistati ampiamente divisi sulla questione (il 39 pct crede che il suo ritorno contribuirà a portare la pace in Ucraina, mentre il 35 afferma che è meno probabile). L’ottimismo sulle capacità pacificatrici di Trump è più debole in Europa e in Corea del Sud.
L’UE è tenuta in grande considerazione e molti vedono una crescita della sua influenza
Le maggioranze in India (62 pct), Sudafrica (60 pct), Brasile (58 pct) e Arabia Saudita (51 pct) e le pluralità in Ucraina (49 pct), Turchia (48 pct), Cina (44 pct), Indonesia (42 pct) e Stati Uniti (38 pct) ritengono che l’Ue eserciterà “maggiore influenza” a livello globale nel prossimo decennio. Il blocco è anche ampiamente visto come un “alleato” o un “partner necessario” dagli intervistati dei Paesi presi in esame. Questa opinione è più pronunciata in Ucraina (93 pct di alleati o partner, contro il 4 pct di rivali o avversari), Stati Uniti (76 pct di alleati o partner, contro il 9 pct di rivali o avversari), Corea del Sud (79 pct contro 14). Ma è un’opinione maggioritaria anche in tutti gli altri Paesi, tranne che in Russia.