Bruxelles – L’Eurocamera si mette al lavoro per affrontare un problema che affligge milioni di cittadini Ue: la crisi abitativa generata da un mercato immobiliare sempre più fuori controllo. Al Parlamento europeo si è insediata oggi (30 gennaio) la commissione speciale per la Crisi abitativa (Hous): durerà un anno e sarà composta da 33 eurodeputati, che hanno eletto la dem Irene Tinagli come presidente.
La commissione avrà l’obiettivo di proporre soluzioni per alloggi dignitosi, sostenibili e a prezzi accessibili: un “primo passo per iniziare a comprendere e approfondire le radici di questa disfunzione“, ha affermato Tinagli a margine della riunione costitutiva. Secondo Eurostat, dal 2010 a oggi i prezzi delle case in Ue sono aumentati in media del 52 per cento e gli affitti del 25 per cento. Per l’eurodeputata del Partito Democratico – già presidente della commissione per i problemi economici e monetari (Econ) nella scorsa legislatura – “le case sono prima di tutto un bisogno e dobbiamo pensare a questo in termini di risposta alle esigenze delle persone, prima ancora che ragionare in termini di mercato”.
Esulta il gruppo dei socialdemocratici (S&d): oltre ad aver ottenuto il nuovo portafoglio per le politiche abitative alla Commissione europea, affidato al socialista danese Dan Jørgensen, sarà alla guida del dossier anche al Parlamento europeo. Il commissario ha annunciato che già dal primo febbraio si riunirà la Task Force voluta da Ursula von der Leyen per mettere a punto una strategia contro la crisi degli alloggi. Jørgensen, nel fare gli auguri di buon lavoro a Tinagli, si è augurato una “solida collaborazione” per i prossimi mesi.
Il piano per l’abitabilità promesso da von der Leyen nei suoi orientamenti politici, secondo la famiglia S&d, dovrà prevedere investimenti massicci per proteggere i gruppi a basso e medio reddito contro i prezzi record degli alloggi, l’introduzione di regole chiare su come spendere e gestire le risorse Ue per la casa, una regolamentazione adeguata degli affitti brevi. Ed ancora, affrontare il fenomeno della povertà energetica ed assicurare in definitiva che “non ci sia un bambino in Europa senza una casa”.
A Tinagli sono arrivati immediatamente gli auguri del Nazareno. Elly Schlein ha rivendicato “l’impegno” della delegazione dem a Bruxelles “e di tutto il partito su un tema cruciale come quello del diritto all’abitare”. Il Pd, la compagine più numerosa all’interno del gruppo socialista al Parlamento europeo, “si è battuta affinché questa commissione speciale fosse istituita e affinché anche nella Commissione Europea vi fosse una delega specifica sulla casa”. La collega e vicepresidente S&d, Camilla Laureti, ha sottolineato che la difesa del diritto all’abitare è un “obiettivo irrinunciabile” e un “pilastro sociale” dell’Ue.
Ad affiancare Tinagli come primo vicepresidente sarà l’eurodeputato olandese del Partito popolare Dirk Goting. Gli altri tre vicepresidenti sono lo spagnolo dei Verdi Vincent Marza Ibanez e gli irlandesi Ciaran Mullooly (Renew) e Regina Doherty (Ppe). Tra i 33 membri titolari, oltre a Tinagli, ci sono altri tre italiani: Antonella Sberna e Lara Magoni, di Fratelli d’Italia e iscritte al gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr), e Marco Falcone (Forza Italia, Ppe). Falcone ha annunciato che il Partito Popolare europeo sta lavorando a un non-paper (un documento informale) per indicare le linee politiche del gruppo sulla crisi abitativa. Per Forza Italia – ha spiegato Falcone – occorrono semplificazioni, un alleggerimento degli oneri fiscali e una attenzione alle zone periferiche dell’Ue.
Proprio questa mattina, durante un evento a Cracovia, in Polonia, sulla questione è intervenuto anche il vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega a Coesione e Riforme, Raffaele Fitto. La Commissione svilupperà un’Agenda per le città, ha annunciato Fitto, perché “un’attenzione maggiore allo sviluppo urbano può aiutare a soddisfare le esigenze del 75 per cento degli europei che vive in città e aree urbane”. Tale agenda dovrebbe concentrarsi su “edilizia abitativa, azione per il clima, digitalizzazione, mobilità, inclusione sociale e uguaglianza”. Per quanto riguarda il primo punto, l’ex ministro del governo Meloni ha confermato di essere al lavoro per il “primo piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili”, con l’obiettivo di “consentire agli Stati membri di raddoppiare gli investimenti in edilizia abitativa a prezzi accessibili e di immettere liquidità nel mercato”.