Bruxelles – La vita degli abitanti della “Terra dei fuochi” è a rischio, e le autorità italiane, pur riconoscendo il problema, non fanno nulla per proteggere i cittadini dai danni prodotti dai rifiuti interrati illegalmente per decenni tra le province di Caserta e Napoli.
Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha oggi condannato l’Italia, ammonendo che deve mettere in campo immediatamente misure per affrontare i danni ambientali nella zona.
Secondo le conclusioni della Corte “il Governo non ha dimostrato che le autorità italiane hanno affrontato il problema della Terra dei Fuochi con la diligenza giustificata dalla gravità della situazione” e “che non hanno dimostrato che lo Stato italiano ha fatto tutto ciò che poteva essere richiesto per proteggere le vite dei ricorrenti”. Vi è stata dunque “una violazione” degli articoli 2 e 8 della Convenzione sulla protezione dei diritti umani.
La questione era stata sollevata davanti alla Corte da alcune associazioni e un gruppo di cittadini residenti in zona vittime dirette o indiretta dei miasmi, che avrebbero provocato un significativo aumento dei tassi di cancro e di inquinamento delle falde acquifere.