Bruxelles – ‘Sì’ alla collaborazione con la Commissione europea, ‘no’ all’accentramento delle politiche per i territori lontani dalle realtà locali. Le regioni europee si riversano in massa a Bruxelles, per rinnovare la richiesta di riforma delle politiche di Coesione nel senso di centralità delle amministrazioni regionali nel processo decisionale e riformatore. Le 144 regioni europee di EURegions4cohesion, iniziativa lanciata nel maggio 2024 dalle regioni Nuova Aquitania (Francia) ed Emilia-Romagna, incontrano i vicepresidenti esecutivi Roxana Mînzatu (Diritti sociali e competenze) e Raffaele Fitto (Coesione e riforme) e il commissario Piotr Serafin (Bilancio) per ribadire istanze e chiedere le garanzie che servono.
Da una parte si vuole rafforzare la politica di coesione dopo il 2027, e in tal senso i lavori per il nuovo bilancio pluriennale dell’Ue (Mff 2028-2034) “rappresentano un passaggio importante per la difesa degli interessi regionali”, recita la nota della delegazione in missione a Bruxelles, composta, tra gli altri, anche dall’assessore per Agricoltura e ai rapporti per l’Ue della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, e dai presidenti delle Regioni Lazio e Lombardia, Francesco Rocca e Attilio Fontana.
La richiesta chiara a precisa è innanzitutto quella di “un bilancio che risponda ad un approccio di lungo periodo per investimenti ponendo le regioni al centro della programmazione e attuazione“, attraverso programmi negoziati direttamente con la Commissione europea, a cui deve fare seguito un’attuazione regionale per meglio rispondere alle esigenze delle realtà che gli amministratori locali conoscono meglio, come sottolineato dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “Proprio grazie alla vicinanza alle problematiche e alle opportunità uniche dei loro territori, le Regioni riescono a rispondere efficacemente alle esigenze dei cittadini, promuovendo al tempo stesso uno sviluppo equilibrato in tutta l’Unione europea”.
Un messaggio, quest’ultimo, recapitato a Fitto anche dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Siamo contrari a un quadro finanziario pluriennale che annulli le risorse per la Politica di coesione in un macro-contenitore con altri fondi e ad un modello per Piani nazionali che riduca le Regioni da autorità di gestione a organismi intermedi o semplicemente a beneficiari”. Bene quindi le sponde offerte dal membro italiano del team von der Leyen.
“Il dato più importante è sicuramente la disponibilità all’ascolto, la disponibilità al confronto”, ammette Fontana. “Il vice presidente Fitto è stato estremamente disponibile ad ascoltarci”. Con lui “abbiamo stabilito che ci rivedremo e che riaffronteremo tutti i vari dossier di cui Fitto era assolutamente a conoscenza”. La cosa che fa piacere al governatore della Lombardia è che “non abbiamo dovuto spiegare, ma lui sapeva già tutto. Quindi è un fatto sicuramente positivo”.