Bruxelles – Prosegue la rivoluzione del ‘novel food’ europeo: dopo i sì degli ultimi anni alla farina di locuste migratorie, di vermi della farina minore e di grillo domestico, Bruxelles apre le porte dei supermercati dell’Ue alla polvere di larve intere di Tenebrio molitor (le cosiddette larve gialle della farina). Il via libera di oggi (20 gennaio) della Commissione europea arriva pochi giorni dopo il fallito tentativo dei gruppi di destra all’Eurocamera di rimettere in discussione l’aggiunta delle larve gialle ai nuovi alimenti dell’Unione.
La modifica al regolamento di esecuzione UE (2017/2470) autorizza l’immissione sul mercato della polvere di larve intere di Tenebrio molitor trattata con raggi UV, aggiungendola alla lista dei novel food (qualsiasi cibo che non sia stato consumato “in modo rilevante prima del maggio 1997 sul Continente”). L’autorizzazione scatterà dopo venti giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea: da quel giorno e per cinque anni, solo alla società francese Nutri’Earth sarà concesso immettere sul mercato la farina di larve gialle, “salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale nuovo alimento”.
Nutri’Earth aveva presentato la richiesta di autorizzazione a Bruxelles più di cinque anni fa. Nell’estate del 2023, il parere scientifico dell’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa): la polvere di larve intere di Tenebrio molitor trattata con raggi UV è “sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti“. Utilizzabile cioè in “pane e panini, torte, prodotti a base di pasta, prodotti trasformati a base di patate, formaggio e prodotti caseari e composte di frutta e di verdura, destinati alla popolazione in generale”.
Lo scorso 15 gennaio, la commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza (Envi) del Parlamento europeo, ha respinto con 39 voti contrari, 32 favorevoli e 6 astenuti una mozione presentata dalla conservatrice francese Laurence Trochu per bloccare il via libera alla farina di larve gialle. L’eurodeputata della Lega e membra della commissione Envi, Silvia Sardone, a margine della votazione aveva attaccato la sinistra, colpevole a sua detta di “anteporre gli interessi delle multinazionali a quelli dei consumatori e alla sicurezza alimentare”.
In realtà, la Commissione europea stessa ha impresso una decisa accelerazione all’inserimento nella cultura alimentare europea degli insetti commestibili, come fonti alternative di proteine. Una svolta innescata da una semplice equazione: l’aumento della domanda di cibo a fronte di una diminuzione delle rese agro-alimentari. Attualmente, sul tavolo dell’Efsa ci sono oltre una decina di richieste di valutazione per cibo derivanti da insetti edibili. Tra questi, sono già nella fase di valutazione del rischio alimenti come la farina di mosca soldato nera (Hermetia illucens larvae) intera, sbollentata, ed essiccata, la nidiata di fuchi di api mellifere (Apis mellifera male pupae), la polvere intera di grillo domestico (Acheta domesticus), la farina ricca di proteine da larve fresche di tarme della farina (Tenebrio molitor), polveri proteiche della larva del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus). Non si conoscono al momento le tempistiche necessarie per la formulazione del verdetto da parte degli esperti di Efsa.