Bruxelles – Perché non è gol? Ma era davvero fuorigioco? Ma davvero è fallo da rigore? A queste e altre domande legate ad una normale partita di calcio risponderanno loro, gli arbitri, coloro che ogni domenica devono prendere decisioni che inevitabilmente fanno discutere, l’una come l’altra tifoseria. Nei Paesi Bassi si sposa un’operazione trasparenza che vedrà i direttori di gare spiegare direttamente al pubblico le segnalazioni ricevute dagli assistenti su episodi che richiedono l’intervento della Var, l’ausilio tecnologico che permette di rivedere su uno schermo quanto accaduto.
La Var, concepita come ‘moviola in campo’, nasce con l’intento di eliminare sviste che spesso finiscono con l’influenzare andamento di partite. In Italia uno degli episodi più discussi di sempre fu un gol annullato a Turone, giocatore allora in forza alla Roma, in uno scontro con la Juventus decisivo per la corsa al titolo. Una decisione talmente tanto contestata da indurre a realizzare, a distanza di decenni, un film-documentario.
Nei Paesi Bassi di oggi la goccia che ha fatto traboccare il vaso ricolmo di indignazione e dietrologia è un rigore concesso al PSV Eindhoven nel match contro l’AZ Alkmaar (terminato 2-2, e pareggiato dal PSV grazie al rigore contestato). Da qui la decisione della Knvb, la federazione gioco calcio olandese, di ricorrere ad annunci in campo per spiegare le decisioni prese dal pannello di arbitraggio video (VAR).
L’esperimento prenderà avvio durante le partite di coppa olandese di questo fine settimana. Obiettivo: rendere le revisioni con la VAR meno controverse consentendo al video-arbitro di comunicare direttamente con la folla, tramite le cuffie indossate dall’arbitro in campo.
I Paesi Bassi sono stati tra i primi a introdurre la Var nel calcio, nella stagione 2018-19, e adesso sono tra i primi a dare conto pubblico delle scelte prese dopo revisione a porte chiuse nell’apposita sala di controllo (in Inghilterra il ricorso alla spiegazione ai tifosi è già avvenuto, la settimana scorsa)