Bruxelles – “Possiamo fidarci degli Stati Uniti“. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, vuole rassicurare gli europei in un momento in cui dilagano i dubbi sul nuovo corso di Donald Trump. Il presidente eletto degli Usa si insedierà il 20 gennaio, ma nel frattempo le sue dichiarazioni producono ombre sul futuro delle relazioni trans-atlantiche. Preoccupa in particolare l’intenzione dichiarata di Trump di impossessarsi della Groenlandia. In audizione in Parlamento europeo Rutte spiega: a modo suo, probabilmente sopra le righe, “Trump ha posto un tema, che è quello dell’artico“.
La regione del polo nord è destinata a diventare sempre di più teatro di confronto tra potenze. Con la Russia che si affaccia in tutta la sua estensione attorno alla calotta polare, Stati Uniti, Canada e quella parte di Europa toccata dall’artico (Norvegia, Islanda e Groenlandia, appunto) dovranno stabilire i rapporti di forza in una parte del mondo che potrebbe diventare un nuovo fattore geopolitico.
Anche perché il presidente russo Vladimir Putin la questione del polo nord l’ha messa prepotentemente in agenda ormai già da dieci anni. Operazioni militari russe nella regione risalgono a marzo 2015, a riprova di un’attenzione tutta nuova e crescente per un’area chiave del mondo. Da qui l’appello per una nuova stagione di euro-atlantica. “In questo momento difficile per la nostra sicurezza rafforzare la nostra cooperazione è essenziale. Nato ed Ue devono lavorare di pari passo”.