Bruxelles – Unione militare europea, la linea non cambia: ‘No’! “Non esiste alcun piano per la creazione di un esercito europeo“. Sul tema il commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, è netto e cristallino. L’attuale collegio dei commissari non ha intenzione di modificare una linea che tiene fede all’agenda politica dettata da Ursula von der Leyen nel precedente mandato. Oggi come nella precedente legislatura un esercito europeo non è un qualcosa a cui si intende lavorare.
“Ogni rafforzamento delle capacità di difesa degli Stati membri contribuisce all’efficacia delle forze armate degli Stati membri e al rafforzamento della NATO”, chiarisce ancora Kubilius rispondendo a un’interrogazione parlamentare che arriva dai banchi del Ppe e in cui si pone l’accento sull’eventualità di ripensamenti europei alla luce della guerra russa in Ucraina.
L’unico ripensamento in materia di sicurezza e difesa riguarda il comparto industriale. Non si intende creare un esercito comune, quanto rilanciare un intero comparto. Anche su questo Kubilius vuole essere chiaro: “La Commissione sostiene iniziative volte a rafforzare la prontezza della difesa dell’Ue e agisce in particolare a sostegno della competitività dell’industria della difesa dell’Unione europea”.
Il dibattito sull’esercito europeo dunque ritorna una volta di più, per una storia di lungo corso fatta di quanti vorrebbero procedere in tal senso e quanti invece frenano. Tra i fautori dell’esercito europeo anche Silvio Berlusconi, ma prima ancora ci aveva provato l’allora presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, a convincere i governi. Tutti tentativi di rilanciare un dibattito puntualmente abbandonato.