Bruxelles – L’accordo commerciale Ue-Mercosur? Meglio averlo che non averlo. In ballo ci sono materie prime critiche necessarie per la riuscita dell’agenda di innovazione e sostenibilità incardinata nel Green Deal europeo. E’ questo il suggerimento contenuto in un documento di lavoro redatto dal centro studi del Parlamento europeo. Un aspetto che viene messo in risalto è che l’accordo di libero scambio Ue-Mercosur “potrebbe aiutare l’Unione europea a garantire un flusso efficiente, affidabile e sostenibile delle materie prime, fondamentali per la transizione pulita e, più in generale, per l’autonomia strategica dell’Ue”.
La questione di fondo è che i Paesi dell’America latina dispongono di tutta una serie di risorse naturali che gli Stat membri dell’Ue non hanno nel proprio suolo e sottosuolo. Tra i Paesi del sud America “principalmente Argentina e Brasile sono i maggiori produttori di materie prime critiche”. Si tratta di due Stati membri dell’area Mercosur, e la firma dell’accordo commerciale può dunque venire incontro alle esigenza dell’Europa. Non solo. In questa particolare ottica la firma arrivata a fine 2024 può rispondere alle necessità sottolineare nella strategia di rilancio dell’Ue.
“Sia il rapporto Letta sul futuro del mercato unico sia il rapporto Draghi sul futuro della competitività europea sottolineano la necessità di intensificare gli sforzi per garantire l’approvvigionamento dell’UE di materie prime critiche”, continua il documento redatto dai servizi dell’Europarlamento. Non c’è solo l’agricoltura, dunque. Nonostante le preoccupazioni del settore per un accordo considerato pericoloso, anche da una parte dellos stesso Europarlamento, nuove relazioni con il Mercosur possono offrire nuove opportunità al club dei Ventisette.Nello specifico l’Unione europea può accedere a niobio, bauxite, manganese, grafite, metallo di silicio, tantalo e vanadio, di cui è ricco il Brasile. Il niobio può essere utilizzato per applicazioni high-tech (condensatori, magneti superconduttori), la manganese serve per fabbricare acciaio e batterie, il metallo di silicio può essere utilizzato per transistor, semiconduttori, pannelli e celle solari. Ancora, il tantalo è indispensabile per ondensatori per dispositivi elettronici, mentre il vanadio gioca un ruolo nelle leghe ad alta resistenza da impiegare nel settore spaziale, dell’aeronautica, e per i reattori nucleari.
L’Argentina ha invece da offrire il litio, elemento chiave per le batterie. Mentre la Bolivia, fresca di accesso nel Mercosur, può garantire accesso all’antimonio, materia prima critica necessaria per ritardanti di fiamma e utilizzo per applicazioni di difesa e batterie al piombo.
L’Unione europea dunque sembra averci visto lungo, e la firma dell’accordo Ue-Mercosur appare anche giustificata dalla geopolitica. “L’Ue non è l’unico attore che cerca di assicurarsi l’accesso alle forniture di materie prime critiche”, ricorda il documento. In questa corsa l’Europa deve vedersela in particolare con la Cina, che “sta rafforzando il suo predominio globale nelle tecnologie strategiche ed emergenti, aumentando continuamente la sua presenza in America Latina (e in Africa) per assicurarsi la fornitura di materie prime strategiche”. L’accordo con il Mercosur si inserisce anche in questo confronto tutto sino-europeo per l’accesso alle materie prime.