Bruxelles – Detto, fatto. Non c’è voluto molto alla Commissione europea per proporre al Consiglio di sospendere il regime di liberalizzazione dei visti per i funzionari e diplomatici georgiani, come richiesto dagli stessi Stati membri questa settimana sotto impulso dell’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas.
Con un comunicato stampa pubblicato stamattina (20 dicembre), l’esecutivo comunitario ha dato notizia di aver proposto la sospensione di una parte dell’accordo tra Bruxelles e Tbilisi sulla facilitazione del rilascio di passaporti per i funzionari e i diplomatici georgiani, che attualmente beneficiano di procedure agevolate per il rilascio dei permessi di ingresso in Ue e, per soste brevi (fino a 90 giorni), non hanno bisogno di alcun visto.
L’esenzione dei visti per soggiorni brevi continuerà invece ad applicarsi, si legge nella nota, per i cittadini ordinari della Repubblica caucasica, in linea con l’approccio “duale” assunto da Bruxelles nei confronti della Georgia: sostegno alla popolazione civile pro-Ue da un lato, irrigidimento verso il governo filorusso dall’altro. La proposta odierna si colloca nel quadro delle misure che i Ventisette stanno (lentamente) adottando in risposta alla violenta repressione del dissenso portata avanti dagli apparati di sicurezza di Tbilisi supportati da Sogno georgiano, il partito di governo al potere dal 2012.
La palla passa ora al Consiglio Ue, che dovrebbe esprimersi in senso positivo dato che la discussione politica è già avvenuta durante la riunione dei ministri degli Esteri, lo scorso 16 dicembre. In quell’occasione, la maggioranza qualificata necessaria per incaricare la Commissione era stata raggiunta senza grossi patemi dato che gli unici Paesi ad opporsi erano stati l’Ungheria di Viktor Orbán e la Slovacchia di Robert Fico (che sono però riuscite a far saltare l’imposizione di sanzioni comunitarie sui quadri di Sogno georgiano e delle forze di polizia). In seguito all’approvazione, toccherà poi alle singole cancellerie “adottare le misure necessarie” a dare seguito alla decisione.