Bruxelles – L’Ue è pronta alla rivoluzione della dichiarazione dell’Iva. Il consiglio Ecofin ha approvato la direttiva che prevede l’introduzione e l’utilizzo su base quotidiana di un certificato elettronico per l’esenzione del pagamento dell’imposta sui valori aggiunti, che sostituisca il certificato cartaceo esistente.
Il cambiamento non sarà immediato. Verrà concesso un periodo di tempo in cui documento cartaceo e documento elettronico potranno vivere insieme, un po’ come il processo di introduzione dell’euro. Doppia circolazione per un ritiro graduale della carta. Rispetto alla proposta originaria della Commissione, il Consiglio ha abbreviato e posticipato il periodo di transizione, originariamente previsto per durare 4 anni (2026-2030), a solo 1 anno (2031-2032). L’emendamento al testo è stato introdotto e approvato nella convinzione che la data di inizio ritardata “dovrebbe aiutare le autorità fiscali a ripartire nel tempo gli sviluppi informatici necessari”, fa sapere la presidenza ungherese del Consiglio Ue.
Soddisfatto il ministro delle Finanze di Budapest, Mihaly Varga, e presidente di turno del consiglio Ecofin. “Stiamo compiendo un altro passo di modernizzazione con questo accordo sul certificato elettronico di esenzione Iva, che metterà fine ai certificati cartacei da firmare a mano“. In questo modo si risparmieranno tempo e costi amministrativi.
Approvato l’accordo politico, ora resta il lavoro tecnico. Il formato elettronico esatto, comprese le necessarie specifiche informatiche, sarà discusso in gruppi di esperti e determinato negli atti di esecuzione della Commissione. Mentre da un punto di vista giuridico, i testi passeranno ora attraverso il controllo tecnico e linguistico prima di essere presentati al Consiglio per l’adozione formale.
E’ questo un altro tassello del lavoro dell’Ue in termini di tassazione, Iva e digitalizzazione dell’economia. Dal 2030 scatteranno le nuove regole comuni contro le frodi nell’e-commerce.