Bruxelles – Auto, indietro tutta. La nuova legislatura europea non deve esser all’insegna della continuità. Al contrario bisogna riconsiderare alcuni aspetti del Green Deal europeo. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a Bruxelles per la riunione ministeriale del Consiglio Ue, pretende un nuovo corso per l’automotive: “Ursula von der Leyen nei primi cinque anni ha commesso errori devastanti, conto che cambi direzione” nei secondi cinque anni. Vuol dire rivedere lo stop ai motori tradizionali dal 2035, riconsiderare lo stop ai bio-carburanti, e soprattutto la spinta per l’elettrico, troppo Cina-dipendente.
“Ci sono 14 milioni di posti di lavoro a rischio” in tutta Europa, “rischiamo uno scontro sociale”, continua Salvini, fermamente contrario all’ipotesi di multe per i produttori che non vendono sufficienti veicoli elettrici. Ben venga, quindi, che “la Germania sia avvicinando a questa proposta di buonsenso che evita multe”, e male invece Parigi. “Che la Francia vada dritta verso il burrone è inaccettabile”, critica il leader della Lega.
Quanto fatto finora con il settore dell’auto è e resta “un suicidio economico”, insiste Salvini, che alla nuova Commissione europea chiede di correggere il tiro. “Conto che si arrivi a rivedere modalità e tempistiche” dell’agenda di sostenibilità per il trasporto su strada. E avverte: “Su tutta una serie di file il nostro gruppo in Parlamento europeo giocherà un ruolo molto determinante, più della scorsa legislatura”.