Bruxelles – “A livello di prodotto interno lordo dell’Ue, un +1 per cento vuol dire 200 miliardi di euro extra”, da mettere a disposizione della difesa e della industria. La ricetta per la nuova Europa, quella del von der Leyen bis, la offre il commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, in audizione in sottocommissione Sicurezza e difesa del Parlamento europeo. Si vuole rimettere mano al settore, perché se si guarda all’aspetto finanziario, “fin qui non siamo stati seri”, riconosce il commissario, che critica non tanto il Fondo europeo per la difesa quanto le sue disponibilità.
“Abbiamo neanche 10 miliardi di euro su sette anni”, che significa poco. Vero è, anticipa Kubilius, che “ci attendiamo che il prossimo bilancio pluriennale (Mff 2028-2034) abbia una più grande linea di spesa“. Al prossimo bilancio la Commissione europea inizierà a lavorare nel 2025, ma le intenzioni di riscriverlo come si deve ci sono già. L’aumento comune della spesa per 200 miliardi di euro ne è la riprova. Del resto è il mutato contesto che lo richiede. “La questione dell’Ucraina resterà in agenda ancora un po’, sicuramente per il 2025”, ammette il commissario per la Difesa. E a tal proposito, è in chiave anti-russa che bisogna ragionare.
“Dobbiamo mostrare al [presidente russo Vladimir] Putin che in Ucraina non otterrà nulla”. Ma perché questo sia possibile occorre continuare con il sostegno militare a Kiev e incrementare la produzione del settore. perché “le aggressioni si fermano con artiglieria e carri armati“. Bisogna quindi rilanciare la produzione, e per questo servono strategia chiare.
“L’industria del settore chiede piani, vuole numeri“. Il mondo della difesa “vuole sapere cosa e quanto produrre”, risposte che solo i governi possono dare. Kubilius in sostanza chiede al Parlamento europeo una sponda utile a coordinare quella politica di commesse comuni chiesta a gran voce dallo stesso mondo delle imprese del comparto. Lo slancio, finanziario e politico, non è più rinviabile. E poi, sottolinea ancora Kubilius, “se il rapporto Draghi sottolinea l’importanza della difesa è perché questa può dare competitività alla nostra economia”.