Bruxelles – Un italiano su quattro è fumatore. In Bulgaria, Croazia e Grecia più di un cittadino su tre. Lontanissimi dall’obiettivo europeo di ridurre la quota di fumatori fino al 5 per cento della popolazione entro il 2040. Perché si arrivi ad una generazione davvero libera dal tabacco, non basta la prevenzione nei confronti dei più giovani: il problema sono i molti fumatori che non smettono. Su di loro ruota la nuova campagna di Philip Morris Italia, Sfumature.
Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia la percentuale di fumatori si attesta intorno al 24 per cento, in linea con la media europea. La diminuzione c’è, è ben visibile: quindici anni fa gli italiani con il vizio del fumo erano il 30 per cento dei cittadini. Ma con questo ritmo, ci vorrebbe più di mezzo secolo per raggiungere l’obiettivo del 5 per cento. Dalle indagini condotte nel Belpaese da Eurispes anche grazie al contributo Philip Morris Italia, riportate all’interno dell’ultimo Rapporto Italia, emerge chiaramente che le strategie per convincere i fumatori a smettere non sempre centrano il bersaglio.
In Italia, il 68,6 per cento dei fumatori intervistati da Eurispes non ha mai provato a smettere, a fronte di un 31,4 che afferma di averci provato. Sull’intenzione di smettere di fumare in un prossimo futuro, solo il 12,2 per cento di chi ha risposto si propone di farlo entro sei mesi, mentre il 15,5 per cento afferma di non voler assolutamente smettere.
Se nei confronti di chi non ha ancora cominciato a fumare le campagne di sensibilizzazione e prevenzione rappresentano sicuramente un deterrente, per i fumatori ci sono i Centri Antifumo, che mettono a disposizione professionisti specializzati e strategie utili per smettere di fumare, come terapie farmacologiche e supporto psicologico individuale o di gruppo per sostenere i fumatori nel percorso di disassuefazione. Eurispes ha raccolto risposte da 65 Centri Antifumo in Italia: secondo l’indagine, il 64 per cento delle strutture avrebbe un numero di assistiti che non supera i 50 pazienti e solo 2 strutture su 65 dichiarano di aver trattato in modo efficace tra l’80 e il 100 per cento dei pazienti trattati, mentre 22 centri su 65 denotano un’inclinazione alla ripresa della dipendenza che oscilla dal 20 al 40 per cento.
Secondo Philip Morris Italia, questi numeri suggeriscono – oltre a prevenzione e cessazione – di “guardare anche ad altre soluzioni alternative”. Per la compagnia leader dell’industria, è possibile integrare tra le strategie il “principio di riduzione del rischio”, che consiste in un insieme di strategie per ridurre gli effetti negativi di comportamenti rischiosi quando questi risultano non eliminabili. In sostanza, soluzioni pragmatiche per aiutare coloro che “non possono passare dal rischio elevato rappresentato dalle sigarette tradizionali al rischio zero della cessazione”.
Gli esempi, in giro per l’Europa, esistono già. Nel Regno Unito, ad esempio, dove il Governo ha promosso apertamente le sigarette elettroniche come soluzioni alternative al fumo per i fumatori che non smettono, includendole ufficialmente nelle politiche basate sulla riduzione del rischio, i risultati raggiunti in termini di diminuzione del numero di fumatori sono nettamente superiori a quelli ottenuti nel continente, e hanno registrato nel 2023 il minimo storico dell’11.9%.
In Italia, i prodotti senza combustione sono disponibili da diversi anni per i fumatori adulti che non smettono ma, come risulta dall’indagine CENSIS “Gli Italiani e il fumo”, realizzata in collaborazione con Philip Morris Italia, il canale principale attraverso cui i fumatori vengono a conoscenza di questi prodotti non è una fonte ufficiale, ma il passaparola tra amici, parenti, conoscenti. L’assenza di informazioni ufficiali, infatti, induce i fumatori a ricorrere a fonti informali e non scientifiche, con il rischio che ciò determini disinformazione e false credenze.
Nella convinzione che soltanto garantendo l’accesso a informazioni autorevoli che prendano in considerazione tutte le soluzioni alternative disponibili, sia possibile promuovere un approccio consapevole e responsabile, Philip Morris Italia ha quindi avviato Sfumature, una campagna che si pone l’obiettivo di favorire un dibattito aperto sul tema del fumo che possa comprendere il principio di riduzione del rischio come strategia complementare, al fianco di prevenzione e cessazione.
Philip Morris Italia invita tutti a partecipare al dibattito sul sito Sfumature Italia e sui profili social Facebook e X.
Contenuto redatto in collaborazione con Philip Morris Italia.