Bruxelles – Lavorare con tutti, ascoltare tutti. Tutti quelli che hanno avuto a cuore l’Europa e quelli che lo vorranno avere. Ursula von der Leyen cerca un sostegno pieno, vero, per il suo secondo mandato. La presidente uscente ed entrante della Commissione europea cerca di compattare l’Aula del Parlamento europeo ancora di più. La fiducia per il collegio di commissari a Strasburgo sembra essere assicurata, forte di un patto politico socialisti-popolari-liberali che da solo garantisce il via libera necessario per far iniziare la nuova legislatura europea. Von der Leyen parte da lì, e da lì si estende. “Ci faremo guidare dalle Linee guida politiche votate da questa Aula“, scandisce nel suo intervento prima del voto. Vuol dire tenere fede al patto Ppe-S&D-Re. E non solo.
“Come ho detto prima del voto di luglio, lavoreremo con tutte le forze democratiche pro-europee in questa Aula“, continua von der Leyen. Vuol dire apertura e disponibilità ai Verdi, e anche a quella parte di conservatori (Ecr) che vorranno e sapranno unirsi. Perché nel chiedere la fiducia alla sua nuova squadra la presidente della Commissione europea non chiude esplicitamente le porte all’Ecr.
Von der Leyen mostra la sua natura di politica, mutevole e sibillina. “Superare le divisioni e forgiare compromessi è il segno distintivo di ogni democrazia viva”, premette. “E il mio messaggio oggi – aggiunge – è che vogliamo lavorare con voi in questo spirito“. Con ‘voi’, gli europarlamentari, che comprendono anche le delegazioni Ecr, quelle che avranno voglia di compromesso.
Ci sono ragioni pratiche oltre che politiche per cercare alleanze salde e allargate. L’instabilità geopolitica, il ritorno di Donald Trump negli Stati Uniti, l’avanzata economica della Cina. “Ora è il momento di unirci”, sottolinea von der Leyen. “Questa unità sarà ancora più importante nel mondo conteso di oggi, un mondo in cui ogni debolezza è trasformata in un’arma, ogni divisione è sfruttata e ogni dipendenza sfruttata”. Parole utili da spendere per europarlamentari dell’est, dei Paesi ex satelliti dell’URSS. L’appello di von der Leyen agli europarlamentari di tutti gli schieramenti è un invito alla responsabilità: “La nostra libertà e sovranità dipendono più che mai dalla nostra forza economica. La nostra sicurezza dipende dalla nostra capacità di competere, innovare e produrre”.
Per trasformare questa cooperazione con le forze democratiche pro-europee il collegio di commissari a cui von der Leyen chiede la fiducia intende lavorare per mettere tutti d’accordo. “Dobbiamo mantenere e manterremo la rotta sugli obiettivi del Green Deal europeo”, la promessa su misura per socialisti e ancor più Verdi. In questo, però, “dobbiamo puntare sui nostri punti di forza tradizionali: le nostre industrie e le nostre piccole e medie imprese”. Una correzione su misura Ppe, e non solo. Perché, anticipa von der Leyen, “presenteremo il Clean Industrial Deal entro i primi 100 giorni del mandato”, e questo piano “coinvolgerà l’intero collegio”, in tutti i suoi membri e le forze politiche rappresentano.