Bruxelles – Fumata bianca dalla Commissione europea per la valutazione preliminare della sesta richiesta di pagamento dell’Italia relativamente al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Al fulcro dell’europea NextGenerationEU, è stato accordato un importo di 8,7 miliardi di euro (al netto del prefinanziamento), ossia 1,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 6,9 miliardi di euro in prestiti.
Nuovamente, arriva soddisfazione dall’esecutivo Ue per il percorso fatto dall’Italia, che ha completato in modo soddisfacente le 23 tappe fondamentali e i 16 obiettivi stabiliti nella decisione di esecuzione del Consiglio per la sesta rata.
I settori coinvolti sono la digitalizzazione, la pubblica amministrazione, il contesto imprenditoriale, la giustizia, il lavoro, la mobilità pulita, le energie rinnovabili, la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, l’agroalimentare, la gestione dei rifiuti e la sanità, a cui sono dedicati 17 investimenti e altrettante riforme.
Due le riforme chiave di questa richiesta. La prima relativa alla lotta al lavoro non dichiarato, su cui l’Italia ha aumentato i controlli e le sanzioni, promuovendo gli incentivi relativi al lavoro dichiarato e la formazione degli operatori. Impegno anche per lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, sulla raccolta di dati dettagliati e sulla creazione di una campagna informativa nazionale.
La seconda riguarda gli investimenti nella linea adriatica, relativamente al RepowerEU. Sono stati assegnati i contratti per la costruzione di componenti chiave del gasdotto adriatico: la stazione di compressione di Sulmona e il gasdotto che collega i nodi di Sestino e Minerbio. I 375 milioni di euro impegnati contribuiranno alla sicurezza degli approvvigionamenti di gas per l’Italia e l’Europa, incentivando la diversificazione delle fonti energetiche e la riduzione della dipendenza dal gas russo. Parallelo a questo è l’investimento relativo alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica, che contribuirà alla transizione verde e alla sicurezza energetica.
Nelle prossime quattro settimane, arriverà la valutazione definitiva da parte del Comitato economico e finanziario, che potrà o meno confermare il via libera e permettere alla Commissione di adottare una decisione di pagamento.