Bruxelles – Dopo essere stato riconosciuto come uno dei porti centrali della rete di trasporto che coinvolge l’Ue, lo scalo di Civitavecchia investe sull’intermodalità e sul potenziamento del progetto ‘autostrade del mare‘. L’obiettivo è facilitare il commercio, semplificando il trasporto di merci in Ue per favorire maggiore integrazione.
Ad aprile 2024, il riconoscimento di Civitavecchia come uno dei porti “Core” della rete transeuropea di trasporto (Ten-t). In concreto, significa essere riconosciuto come un nodo strategico e importante per il sistema di trasporto europeo, con accesso a finanziamenti e collegamenti efficienti tra diverse modalità di trasporto. Lungo percorso partito nel 1996 e ufficializzato negli ultimi anni, che, dalla primavera di quest’anno permetterà ai porti di Roma e del Lazio di poter entrare nei programmi di finanziamento europei.
“Siamo di fronte ad un risultato che è figlio di un grande lavoro istituzionale di squadra, sia a livello italiano che europeo”, era stato il commento di Pino Musolino, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro-settentrionale. “È sicuramente uno stimolo a fare di più e meglio per sfruttare le possibilità offerte dall’inserimento nella rete ‘Core’, soprattutto per le autostrade del mare. Una occasione per lo sviluppo e la crescita occupazione del porto e di tutto il territorio”, concludeva Musolino.
A conferma del grande lavoro, è arrivato il 13 agosto 2024 un ulteriore passo avanti, con lo stanziamento di 35 milioni di euro per creare un progetto ulteriore per rafforzare il legame tra il porto e il territorio circostante, integrando un nuovo asse stradale e il porto romano. Con un decreto della Direzione generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del Ministero dei trasporti italiano, è stato ufficializzato l’investimento per favorire lo sviluppo di Civitavecchia. Coinvolto sia il comune, sia l’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centro-settentrionale che il Ministero, con progetti che riguardano anche la riqualificazione delle aree dismesse, come l’ex cementificio Italcementi, da integrare nel nuovo polo di convergenza turistica.
L’obiettivo, dopo essere stato riconosciuto come un porto core, è avanzare in intermodalità, cioè trasportare merci in un’unica unità di carico (come un container) combinando più modi di trasporto, come quello stradale, ferroviario, per vie navigabili o aereo.
Questi investimenti si collegano con un altro importante elemento dei trasporti europei che è quello delle ‘autostrade del mare‘, progetto in vigore in Ue da molti anni per realizzare una rete di trasporti alternativa rispetto ai trasporti terrestri connessa alla navigazione marina.
Il porto di Civitavecchia è candidato quale leader nazionale ed europeo in questo settore. La strategia dell’autorità di gestione prevede l’apertura a nuovi mercati e l’aumento della capacità ricettiva infrastrutturale. Uno degli obiettivi è fare diventare la ‘rotta’ Barcellona-Civitavecchia (una delle autostrade del mare) sempre più competitiva, considerando anche che i due porti sono in testa per numero di passeggeri e toccate di nave annuali in Ue.
In aggiunta, l’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centro-settentrionale ha intenzione di promuovere anche interventi per rafforzare i contatti con i paesi del Nord Africa. Lo scopo, per il porto romano, è di rafforzare il proprio ruolo come “polo dei segmenti Ro-Ro e Ro-Pax” (principalmente collegamenti di linea con Tunisi e Barcellona) dell’Italia Centrale. I due segmenti fanno riferimento a imbarcazioni specializzate nel trasporto intermodale, con i Ro-Ro che permettono il trasporto di veicoli e carichi su ruote, mentre i Ro-Pax combinano la tecnologia Ro-Ro con il trasporto passeggeri.
Lavoro a tutto tondo per le autorità di gestione del porto romano, che stanno puntando a sfruttare le opportunità dei finanziamenti europei e il pieno potenziale dello scalo marittimo. In aggiunta, in cantiere ci sono anche progetti (come l’elettrificazione dei trasporti nel porto) che permetteranno a Civitavecchia di progredire senza dimenticare l’importanza della tutela ambientale, consolidando la propria posizione anche in questo settore.