Bruxelles – La Commissione europea ha premiato il progetto Bologna Città 30 con il ‘Road Safety Awards 2024‘: il piano di mobilità del capoluogo emiliano si è aggiudicato il primo posto nella sezione dedicata ‘Urban’ del Premio europeo per la sicurezza stradale.
Insieme al Comune di Bologna, sono stati premiate un’iniziativa austriaca per l’implementazione di una speciale segnaletica stradale in curva per ridurre le manovre rischiose e gli incidenti in moto, un progetto spagnolo per la creazione di percorsi pedonali e ciclabili che collegano le aree interurbane in Galizia, e lo sviluppo di un sistema intelligente di “semafori del futuro” nella regione tedesca della Baviera.
A ritirare il riconoscimento, in una cerimonia svolta ieri (14 novembre) a Bruxelles, l’assessora alla Nuova Mobilità del Comune di Bologna, Valentina Orioli. Secondo la Commissione europea, i primi risultati del progetto bolognese, che su oltre il 70 per cento delle strade urbane ha abbassato il limite di velocità a 30 km/h, “sono promettenti”: nei primi tre mesi del 2024, la città ha registrato una riduzione del 14,5 per cento degli incidenti e una diminuzione del 12,6 per cento dei feriti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
L’Obiettivo dell’Ue, sottoscritto da aziende, associazioni, enti locali, istituti di ricerca, università e scuole nella Carta europea per la sicurezza stradale, è ridurre del 50 per cento gli incidenti con morti e feriti gravi entro il 2030 e arrivare ad azzerarli entro il 2050. In Italia, il 73 per cento degli incidenti stradali avviene proprio su strade urbane, e Bologna è la terza città per tasso di mortalità stradale nel Paese.
Ma, parallelamente all’incoraggiante diminuzione degli incidenti, la nuova mobilità bolognese sta avendo anche altri meriti: secondo i dati diffusi da Palazzo d’Accursio, nei primi sei mesi dal lancio di Città 30 il flusso di biciclette in città sarebbe aumentato del 12 per cento e il livello di NO2 (biossido di azoto) registrato ad una delle porte d’ingresso del centro sarebbe il più basso degli ultimi otto anni, in calo del 23 per cento rispetto agli stessi periodi dei due anni precedenti.
Una vittoria significativa per il progetto sposato dal sindaco Matteo Lepore, su cui aveva fatto polemica il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini. Il leader della Lega aveva affermato con sarcasmo che il limite dei 30 km/h sarebbe stato utile a “sentire meglio il canto degli uccellini“ e “costringere un’intera città a bloccarsi” avrebbe rischiato di “essere un danno per tutti a partire da chi lavora, senza benefici proporzionali in termini di sicurezza e riduzione delle emissioni”. Il Ministero dei Trasporti si era addirittura costituito in giudizio nel ricorso di due tassisti contro i provvedimenti di Bologna Città 30. E proprio l’altro ieri, il Tar dell’Emilia Romagna ha dichiarato inammissibile il ricorso.