Bruxelles – Una serata di calcio che sfocia in episodi di violenza tra le tifoserie. Una dinamica purtroppo vista e rivista, soltanto che questa volta ci sono di mezzo questioni ben più grandi del becero antagonismo tra diversi colori: gli scontri tra i tifosi israeliani e olandesi ad Amsterdam parlano di Medio Oriente e del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. “Vili attacchi” di antisemitismo, li ha definiti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Ieri sera (7 novembre) ad Amsterdam era in programma il match di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv. Per la partita, già dal giorno prima sono arrivati in città centinaia di tifosi israeliani. La violenza, esplosa dopo il triplice fischio che ha decretato il 5 a 0 per i lancieri olandesi, è figlia di una giornata di crescenti tensioni: nel pomeriggio, mentre per le strade della città sfilava un corteo pro-Palestina, alcuni tifosi del Maccabi Tel Aviv hanno intonato cori offensivi nei confronti dei palestinesi. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine olandesi, alcuni di loro avrebbero anche rimosso e bruciato una bandiera palestinese appesa a un balcone.
Al termine dell’incontro, una volta lasciata la Johan Cruijff Arena, i tifosi della squadra ospite sono stati aggrediti fisicamente e divenuti oggetto di lancio di petardi e fuochi d’artificio. Secondo quanto riportato dai media locali, fuori dallo stadio e in centro città, sarebbe scattata una vera e propria caccia al tifoso israeliano. Al momento, sarebbero almeno cinque le persone trasportate in ospedale e 62 gli arresti effettuati, con le forze dell’ordine intervenute a più riprese per sedare gli scontri e scortare i tifosi israeliani nei loro alberghi. La polizia di Amsterdam ha dovuto diramare un comunicato per far chiarezza su numeri e dinamiche e smentire alcune ricostruzioni che circolano sui social network: “Siamo a conoscenza di segnalazioni riguardanti una possibile situazione di ostaggi e persone scomparse, ma al momento non c’è alcuna conferma che ciò sia effettivamente accaduto. Anche questo aspetto è sotto inchiesta”, ha precisato la polizia olandese.
In una conferenza stampa convocata in mattinata, la sindaca di Amsterdam, Femke Halsema, ha parlato riportato di “ragazzi in scooter che attraversavano la città alla ricerca di tifosi israeliani”. Una “notte buia”, l’ha definita la sindaca, aggiungendo: “La nostra città è profondamente danneggiata. La cultura ebraica è profondamente minacciata. Questa è un’esplosione di antisemitismo che spero di non vedere mai più”.
Mentre il presidente israeliano Benjamin Netanyahu ha immediatamente attivato l’unità di crisi e organizzato due aerei speciali per riportare in patria i tifosi del Maccabi Tel Aviv, il primo ministro olandese, Dick Schoof, a Budapest per il vertice informale Ue, ha annunciato che discuterà con gli omologhi dei 27 degli “attacchi antisemiti assolutamente scandalosi e abominevoli di ieri sera contro i cittadini israeliani ad Amsterdam”. In un post su X, Ursula von der Leyen – anche lei a Budapest – ha fatto sapere di essersi intrattenuta con Schoof e si è detta “indignata per i vili attacchi“. La leader Ue, così come il presidente uscente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha “condannato fermamente” gli attacchi “inaccettabili e riprovevoli” di Amsterdam. “L’antisemitismo non ha assolutamente posto in Europa”, ha concluso von der Leyen.