Bruxelles – Si sblocca senza troppi patemi il primo veto incrociato tra i gruppi politici dell’Eurocamera sui futuri commissari europei. Dopo lo stop temporaneo imposto ieri (5 novembre) alla popolare svedese, Jessika Roswall, si era immediatamente innescato un effetto domino, con il Partito Popolare europeo a impedire il via libera alla liberale belga Hadja Lahbib fino a che non fosse stata approvata la nomina di Roswall.
Alla fine, i gruppi della maggioranza europeista hanno preferito deporre le armi e scongiurare l’inizio di una lotta fratricida: sia Roswall che Lahbib hanno ottenuto l’endorsement delle commissioni parlamentari competenti. A quanto si apprende, la commissaria svedese, a cui sarà affidata la delega all’Ambiente, la resilienza idrica e l’economia circolare, è stata sostenuta dai coordinatori in commissione Ambiente di popolari (Ppe), socialisti (S&d), liberali (Renew) e conservatori (Ecr).
Mentre per la belga, che sarà responsabile per la Gestione delle crisi e l’uguaglianza, i numeri sono più complessi, dal momento che le commissioni competenti per la sua audizione sono quattro – Sviluppo (Deve), Ambiente (Envi), per i diritti della donna (Femm) e per le libertà civili (Libe) -. La nomina di Lahbib è stata sostenuta dalla metà dei coordinatori del Ppe, da Ecr, Renew, S&d, Verdi e da metà della Sinistra.
In questo modo, tutti i dieci commissari designati che si sono sottoposti allo scrutinio dell’Eurocamera nelle prime due giornate di audizioni sono stati spinti avanti verso l’insediamento della Commissione. A questo punto, tra i commissari semplici, a rischiare veramente resta solo il sovranista ungherese Olivér Várhelyi, a cui von der Leyen ha affidato la delega alla Sanità e al Benessere animale. In tutti i casi, la maggioranza dei due terzi dei coordinatori dei gruppi necessaria per l’approvazione delle nomine si è configurata sempre nello stesso modo: con la maggioranza europeista composta da popolari, socialisti e liberali, insieme ai Verdi e ai Conservatori e Riformisti europei.