Bruxelles – Si sta facendo strada, poco alla volta, ma con un ritmo crescente. Dapprima in Spagna, poi in Portogallo. Arriva dal Sudafrica, colpisce gli alberi di agrumi riducendo infiorescenze, maturazioni, prodotti sani. E’ un parassita noto come ‘Scirtothrips aurantii’, o tripide degli agrumi, rilevato per la prima volta nel 2020 ma che oggi inizia a destare preoccupazioni per una diffusione in corso dal temuto allargamento a macchia d’olio. L’Unione europea, per il momento, non è attrezzata.
“Al momento, non esiste alcun progetto relativo allo Scirtothrips aurantii“, ammette la commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, chiamata a rispondere di un problema che in Parlamento europeo si avverte come sempre più urgente. “La Commissione – continua Kyriakides – investe nella ricerca e nell’innovazione sulla salute delle piante, con 189 milioni di euro stanziati negli ultimi quattro anni tramite Horizon Europe“, il programma europeo per la ricerca, ma neppure un centesimo è stato destinato al tripode degli agrumi.
La natura circoscritta del parassita del Sudafrica è alla base della scelte prese a livello Ue, con la Commissione che per ora si limita a sostenere Spagna e Portogallo nelle misure di eradicazione delle piante infette. Una strategia utile a fermare la diffusione del parassita mangia-agrumi ma che inevitabilmente ha una ricaduta della produzione di arance e limoni iberici, vista la riduzione degli alberi da frutto e un minore produzione. Una strategia, quella dell’eradicazione delle piante infette, peraltro prassi a livello, come dimostrato dal caso dell’Italia e dei suoi ulivi pugliesi infestati dalla Xylella.
La Commissione in sostanza monitora. Resta a guardare e invita a combattere il tripode degli agrumi attraverso l’abbattimento delle piante. Anche perché, sottolinea Kyriakides, “quando l’eradicazione non è più possibile, gli Stati membri richiedono misure di contenimento, che dovrebbero essere adottate tramite un regolamento di esecuzione”. Ma, “ad oggi la Commissione non ha ricevuto tale richiesta da Spagna o Portogallo”.