Bruxelles – Con la seconda tornata elettorale di ieri (27 ottobre), la Lituania conferma la svolta a sinistra. Dopo la prima votazione del 13 ottobre, il Paese baltico ribadisce la preferenza per il partito socialdemocratico Ldsp, guidato da Vilija Blinkeviciute.
La seconda votazione è parte del processo di formazione del Seimas (il Parlamento monocamerale lituano): 70 seggi vengono assegnati da un voto popolare su un’unica circoscrizione nazionale, avvenuto due settimane fa, che aveva già visto il primo successo della sinistra. I restanti 71 vengono distribuiti attraverso altrettanti collegi uninominali e, in assenza di maggioranza assoluta, il ballottaggio tra i due candidati più votati.
Dopo la seconda votazione, il risultato è ancora più evidente: dei 141 seggi totali, 52 vanno al partito di Blinkeviciute e 28 all’Unione della patria (Ts-Lkd), partito della della premier uscente Ingrida Simonyte. A seguire il partito populista Nemuno ausra (Ppna), che, tra le due votazioni, si è aggiudicato 20 seggi. Dei due partiti in coalizione con Unione della patria, il Partito della libertà (Lp) non ha superato la soglia di sbarramento del 5 per cento alla prima votazione e i centristi del Movimento dei liberali (Ls) hanno complessivamente ottenuto 12 seggi.
In aggiunta, il leader di Ts-Lkd, Gabrielius Landsbergis, dopo la disfatta elettorale ha deciso di dimettersi da capo del partito, aggiungendo che: “Il segnale degli elettori è molto chiaro, sia per il partito che per me personalmente, e sarebbe un errore non ascoltarlo”.
Landsbergis, nel maggio 2023, aveva preso posizioni forti contro il governo guidato da Simonyte, allontandosi dalla coalizione di governo in risposta allo scandalo “spese comunali”. Nonostante questo il suo partito ha pagato il malcontento della popolazione, accresciuto anche dal costo della vita e dalla disuguaglianza sociale.
“I risultati di queste elezioni hanno dimostrato che il popolo lituano, indipendentemente da dove vive, nelle grandi città, nelle piccole città o nei villaggi, vuole un cambiamento“, ha commentato la leader di Ldsp.
I grandi temi della campagna elettorale dei socialdemocratici sono stati economici, con proposte per una maggiore tassazione sui ricchi per l’assistenza sociale, accogliendo anche le preoccupazioni della popolazione riguardo all’aumento del costo della vita. Non di poco conto sono le proteste programmate in settimana nei Baltici per l’aumento delle tasse, in particolare dell’Iva, tornata al 21 per cento standard dopo la diminuzione per sostenere le attività nella ripresa post-pandemia. Chiaro che Blinkeviciute, dopo una vittoria da lei stessa definita “storica“, dovrà prestare attenzione alle richieste del proprio elettorato e dei lavoratori.
In politica estera non sono previsti cambiamenti relativamente al fermo sostegno all’Ucraina, con il mantenimento di una spesa pubblica per la difesa di circa il 3 per cento del Pil. La vicinanza con la Russia fa preoccupare, per cui ci si aspetta che ci si muova per un aumento dell’integrazione euro-atlantica, mantenendo ferma la condanna per le azioni del Cremlino e buone relazioni con i paesi confinanti. Anche sulla Bielorussia, la nuova maggioranza di sinistra non tenderà sicuramente la mano a Lukashenko (su cui il paese ha chiesto delle indagini alla Corta penale internazionale per ‘crimini contro l’umanità).
Altrettanto importanti per Blinkeviciute saranno le posizioni da assumere sui diritti sociali. Come eurodeputata, è membro della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali e sostituta nella Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere e ha contribuito al dibattito su questi temi in Ue e nel suo lavoro in patria come ex-ministra della previdenza sociale e del lavoro. Non potrà essere da meno nel proprio paese, da poco invitato dalla Commissione europea contro il razzismo del Consiglio d’Europa a impegnarsi di più per i diritti delle persone Lgbtq+ e della comunità Rom.
Resta da formare una solida maggioranza parlamentare per la leader dei socialdemocratici. L’intento è quello di rivolgersi ai partiti progressisti del parlamento lituano, tra cui l’Unione dei democratici “Per la Lituania” (a cui ha già ha espresso le proprie intenzioni dopo la tornata del 13 ottobre) e l’Unione degli agricoltori e dei verdi, che hanno ottenuto rispettivamente 14 e 8 seggi. Per la decisione finale sulla coalizione di governo, bisognerà aspettare, dal momento che avverrà solo dopo la riunione del presidio dei socialdemocratici, che si riunirà mercoledì, e poi il consiglio del partito, che dovrebbe riunirsi la prossima settimana.