Roma – I dodici migranti che hanno avuto gli onori della stampa per essere stati i primi ad essere confinati nella struttura costruita dall’Italia on Albania devono tornare in Italia, perché la loro detenzione è illegale, in base alle norme europee e quindi a quelle italiane. Lo hanno stabilito i giudici della sezione immigrazione del Tribunale di Roma, anche se le loro richieste di asilo erano già state respinte dalle Commissioni territoriali.
I dodici richiedenti asilo provenienti da Egitto e Bangladesh (e dove potrebbero essere rimpatriati) erano stati soccorsi la notte del 13 ottobre dalla Guardia di finanza nelle acque internazionali della zona Sar italiana e poi, trasportati in Albania da una nave della Marina Militare per essere poi internati nel centro di detenzione di Giader.
La decisione dei magistrati romani applica una sentenza della Corte di Giustizia europea del 4 ottobre scorso che afferma che un Paese per essere considerato “sicuro” deve esserlo in ogni sua parte e per ogni persona, l’Egitto e il Bangladesh, in base ai criteri della sentenza, non lo sono.
Lo scrive in una nota la presidente della sezione Luciana Sangiovanni: “I trattenimenti non sono stati convalidati in applicazione dei principi, vincolanti per i giudici nazionali e per la stessa amministrazione, enunciati dalla recente pronuncia della Corte europea del 4 ottobre 2024 a seguito del rinvio pregiudiziale proposto dal giudice della Repubblica ceca. Il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane è dovuto all’impossibilità di riconoscere come ‘paesi sicuri’ gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia”.
A quanto si apprende dunque i dodici saranno imbarcati su un traghetto da Shengjin diretto a Bari. Avranno poi due settimane di tempo per presentare ricorso contro la bocciatura della loro richiesta di asilo.
Alla notizia reagisce il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti, chiedendosi “chi pagherà per i soldi buttati dal Governo?”. L’ex segretario dem ricorda che “Il portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che l’operazione Albania del Governo Meloni sul tema immigrazione non è prevista dalle norme comunitarie” e che oggi “il Tribunale di Roma conferma che si tratta di procedure contro le leggi italiane e il diritto internazionale”. Secondo Zingaretti “la destra grida al complotto. Ma la verità è che anche questa volta hanno sbagliato tutto. Ricordino che chi governa deve dare un indirizzo ma nel rispetto delle leggi e della Costituzione. Chi governa deve servire la propria patria non servirsene per i propri interessi”.