Bruxelles – Bene le sanzioni, così come le prese di posizione critiche nei confronti del regime degli ayatollah. Ma l’Unione europea deve fare di più. La richiesta arriva dall’opposizione iraniana, scesa in strada in occasione del vertice del Consiglio europeo per chiedere “la fine della politica di appeasement dell’Ue” e “inserire le Guardie della rivoluzione nella lista Ue delle organizzazioni terroristiche“. E’ Kamran Dalir, membro della commissione Affari esteri del Consiglio nazionale di resistenza in Iran (Ncri) a spiegare a Eunews il motivo della mobilitazione nel giorno in cui i leader dell’Ue si ritrovano a Bruxelles a discutere, tra le altre cose, anche di Medio Oriente.
“E’ chiaro che non siamo a favore di Israele in questo momento, perché sta uccidendo civili innocenti” nei territori palestinesi, ma “l’Iran contribuisce ad accrescere le tensioni per distogliere l’attenzione dalla vera questione: la repressione interna“.
Dalir vuole essere chiaro: “Non siamo qui a chiedere a nessuno di aiutarci a portare la democrazia nel Paese, quello spetta a noi” iraniani. Quello che si chiede dall’Europa è un cambio di rotta, maggiore determinazione a sostegno della popolazione iraniana.”Queste politiche dell’Ue non solo hanno permesso al regime di persistere con le sue azioni dannose, ma hanno anche permesso al terrorismo di raggiungere il cuore stesso dell’Europa”, critica Shahin Gobadi, altro membro della commissione Affari Esteri dell’Ncri. Perché, spiega, “le prove del coinvolgimento delle Guardie della rivoluzione nel terrorismo globale sono schiaccianti e di lunga data“.
L’Unione europea in realtà ha avviato un ragionamento sulla possibilità di agire contro le Guardie della rivoluzione, ma la decisione è molto delicata. Si tratta di un organismo militare, integrato nelle forze armate, e dichiarare ‘terrorista’ un esercito nazionale ha ricadute giuridiche tutte da studiare.Ma l’opposizione iraniana chiede comunque di fare in fretta.
Per ragioni di sicurezza il corteo non è stato fatto avvicinare alla sede del Consiglio europeo, e i manifestanti sono stati fatti sistemare sul retro dell’edificio che ospita la Commissione europea. Ma il centinaio di persone con in mano il tricolore iraniano risalente al periodo dello scià, hanno fatto comunque sentire la loro voce scandendo slogan a sostegno di democrazia e un diverso coinvolgimento dell’Ue.