Bruxelles – “Contribuire a creare la tanto auspicata sfera pubblica europea” è uno degli obiettivi che si pone il Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie), che ha riunito la Commissione continentale Europa e Africa del Nord a Bruxelles.
La tre giorni del Cgie prevede la discussione di temi chiave che coinvolgono tutti i cittadini italiani residenti all’estero. Una delle riflessioni tratterà il tema della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo, che ha fatto riflettere sulle criticità del voto all’estero, in aggiunta al tema del riconoscimento della cittadinanza. Non da meno è il tema dei servizi consolari e dell’integrazione della comunità italiana residente in Belgio, con l’avvio del percorso ‘L’Europa in movimento’. Obiettivo finale è quello di creare un’Agenzia congiunta europea che si occupi del tema.
All’apertura dell’evento sono stati invitati a partecipare l’Ambasciatore d’Italia in Belgio Federica Favi e gli europarlamentari Carlo Fidanza (Ecr), Alessandra Moretti (S&d), Paolo Borchia (PfE) e Salvatore De Meo (Ppe).
Il vicesegretario generale Cgie Giuseppe Stabile, in apertura, ha ricordato le difficoltà relative alle elezioni europee e ha sottolineato la mancanza di una procedura centralizzata in Europa. “L’analisi della recente tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo ha messo in evidenza una serie di criticità“, ricorda Stabile. Il diritto di voto è garantito ai cittadini degli stati membri anche all’estero, con le stesse garanzie dei cittadini dello stato ospitante. Tuttavia, “la nozione di residenza varia ancora troppo da uno stato membro all’altro”, per Stabile.
“E’ fondamentale rafforzare la percezione di cittadino europeo e sviluppare maggiormente la cittadinanza attiva e le competenze civiche”, conclude il vicesegretario, partendo dalla consapevolezza di fare parte di “un’unica grande famiglia europea”.
“In questo momento storico, in Belgio, siamo testimoni anche di un noto fenomeno migratorio, quello che vede arrivare moltissimi connazionali che alimentano una collettività con una composizione sociale e anagrafica estremamente variegata”, ricorda l’Ambasciatore d’Italia in Belgio Federica Favi. Ha ricordato l’importanza del Cgie come rappresentante degli interessi degli italiani all’estero e il suo supporto al lavoro congiunto degli europarlamentari con i funzionari italiani delle istituzioni. Ha riportato un messaggio del vicepresidente del Consiglio e ministro degli esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, nel quale il vicepresidente ha ricordato il suo legame con la Cgie e il suo intento di rafforzare “la valorizzazione della lingua e della cultura italiana”. Ha ricordato anche il grande supporto del Cgie per realizzare l’iniziativa il Turismo delle Radici, “dedicata agli italiani all’estero e agli italo-discendenti desiderosi di riconnettersi con le proprie origini”.
Gli europarlamentari presenti hanno concordato dell’importanza di incontrarsi a Bruxelles per parlare di temi cari agli italiani all’estero. Moretti ha osservato la rilevanza simbolica di riunirsi al Parlamento europeo, che “è la casa dei cittadini europei“. Per Moretti, fondamentale la sinergia tra europarlamentari per “riempire di significato il concetto stesso di cittadinanza europea e per favorire i diritti di mobilità”. Critica alla riforma istituzionale del premierato, che giudica “una riforma siffatta pericolosa”, ponendo dei problemi per gli italiani all’estero nell’elezione diretta del capo dello Stato.
“Siamo all’inizio di una legislatura europea molto stimolante“, dice Fidanza. Nel suo caso, il primo focus è sul nord Africa, riguardo al quale è stato lanciato il Piano Mattei, “un nuovo partenariato con le nazioni del continente africano, con un nuovo approccio non predatorio, ma di cooperazione e collaborazione”, reciprocamente vantaggioso. L’italianità ha un grande patrimonio, per Fidanza, che dovrebbe essere “ulteriormente valorizzato”. Un necessario ricambio generazionale in relazione al mondo dell’associazionismo è uno dei punti che solleva Borchia, con una progressiva disattenzione dei giovani. Riflessione complicata quella sull'”adeguamento delle risorse finanziarie messe a disposizione dal nostro apparato consolare”, che andrebbe riformato come il sistema di voto all’estero.
De Meo chiude la tornata di europarlamentari presenti. Il sistema di rappresentanza degli italiani all’estero, per De Meo, è insufficiente, per cui è necessario fare dei cambiamenti, in cui il Cgie può avere un ruolo importante diventando tra le istituzioni nazionali e le comunità estere. Sottolinea la necessità di accogliere le istanze per le istituzioni europee, per cui: “l’appuntamento di oggi deve essere il primo di una lunga serie”, per “creare quelle condizioni che diano gli strumenti effettivi per poter garantire quella grande forza che rappresentano gli italiani all’estero“.
L’incontro avvenuto oggi verrà seguito da due altri appuntamenti nei giorni seguenti, in cui verranno discussi dai membri del Consiglio i temi che impattano sulla vita degli italiani espatriati, nell’ottica di proporre soluzioni comuni.