Bruxelles – Meno 42 per cento di attraversamenti irregolari delle frontiere, con un numero complessivo di 166.000, registrati da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, relative ai primi nove mesi di questo anno.
Tre per cento in meno rispetto ai dati preliminari di agosto, che fanno riferimento al numero di rilevamenti di attraversamento irregolare alle frontiere esterne dell’Unione europea (tenendo conto che la medesima persona potrebbe attraversare la frontiera più volte in luoghi diversi alla frontiera esterna).
Per la rotta “più attiva verso l’Ue”, quella del Mediterraneo centrale, la diminuzione resta stabile a meno 64 per cento con un numero di arrivi pari a 47.700. L’altra rotta del Mediterraneo continua a crescere: la rotta orientale registra un aumento del 15 per cento e il maggior numero di rilevamenti per settembre.
Scendono ulteriormente gli attraversamenti nei Balcani occidentali (con un calo del 79 per cento, maggiore di due punti rispetto ad agosto), registrando “il calo maggiore di tutte le principali rotte migratorie verso l’Ue“.
Al contrario, non accennano a diminuire gli attraversamenti nella rotta dell’Africa occidentale, con un numero raddoppiato “rispetto allo stesso periodo (gennaio-settembre, n.d.r.) dello scorso anno“. Lo stesso per le frontiere terrestri orientali, con un aumento del 192 per cento, che però registra una leggera diminuzione rispetto ai dati preliminari di agosto.
La rotta della Manica registra un numero di attraversamenti pari a 47.514, con un incremento del 2 per cento, nettamente minore rispetto al 13 per cento di aumento registrato ad agosto e il 22 per cento di luglio.