Bruxelles – La scorsa domenica 13 ottobre in Belgio si sono tenute le elezioni comunali. In linea generale il centrodestra ha ottenuto buoni risultati, i socialisti hanno dimostrato di essere ancora vivi, i Verdi hanno perso meno del previsto, la sinistra ha tenuto.
La zona del Paese che attrae più interesse è quella di Bruxelles, che di fatto è una città unica, ma in realtà, amministrativamente, è una delle tre Regioni del Belgio (le altre due sono le Fiandre e la Vallonia) ed è composta da 19 Comuni, che condividono molti servizi, dai trasporti pubblici, alla nettezza urbana, alla polizia. Ma ognuno ha il suo sindaco, la sua anagrafe, i suoi servizi sociali, le sue regole di urbanismo e cultura.
Nelle passate elezioni i Verdi avevano avuto uno straordinario risultato sulla scia delle manifestazioni sul clima, arrivando ad ottenere ben tre sindaci e sedendo in molte maggioranze. Il caso forse più significativo era quello di Ixelles, un Comune di meno di 90 mila abitanti proprio al centro della città, pieno di contrasti, con più di 100 nazionalità rappresentate, zone lussuose, innumerevoli ristoranti, una grande diversità e vivacità culturale, ma anche sacche di reale disagio e povertà. Comune a guida liberale da decenni, nel 2018 i Verdi guidati da Christos Doulkeridis ottengono il 33 per cento dei voti e da allora governano il comune in alleanza con i Socialisti.
Come era già successo nel corso della campagna elettorale per le europee, regionali e nazionali di Giugno, anche durante la campagne per le comunali, i Verdi e le loro politiche emblematiche, dal Green deal alla mobilità, sono diventate il bersaglio preferito della destra e non solo, in un contesto politico fortemente polarizzato e inabitualmente aggressivo per Bruxelles. In particolare, il piano di mobilità regionale “Good move” è diventato il simbolo di una ecologia “punitiva” e ideologicamente anti-auto; la destra ha fatto di questo tema e della difesa degli automobilisti il fulcro della campagna elettorale. Gli ecologisti al governo, dal canto loro, non hanno potuto o saputo rispondere con efficacia a questa campagna resa più semplice dall’ostilità dei media e da una serie infinita di altri interventi sulla viabilità. Nonostante questo, la lista ECOLO-Groen rimane la prima in termini di voti e ottiene 13 seggi come i liberali dell’MR.
Domenica sera tutto faceva pensare che la guida del Comune sarebbe rimasta in mano ecologista e che l’alleanza con i socialisti sarebbe stata ripetuta. E invece, non é andata cosi. A Ixelles e a Bruxelles Città, il Comune più grande, quello che da il nome alla Regione, il Partito Socialista ha scelto di allearsi con la destra; è a Ixelles pero’ che si è consumato il “tradimento” più contestato in questo post elezioni.
A Ixelles MR ha offerto ai socialisti la poltrona di sindaco, se fossero stati d’accordo a rompere l’alleanza con i Verdi. E i socialisti, arrivati terzi con 9 consiglieri, hanno scelto di accettare di formare una maggioranza a trazione di centro-destra con MR (13 consiglieri) ed altri partiti minori, tagliando fuori i Verdi. A Bruxelles semplicemente il sindaco socialista ha deciso di cambiare la maggioranza, portandola a destra.
Questa pugnalata alle spalle complica i possibili colloqui a livello regionale”, ha dichiarato Nadia Naji, co-leader del partito verde fiammingo Groen, alla piattaforma di notizie di Bruxelles BRUZZ. “Il fatto che il PS-Vooruit butti fuori i verdi senza pietà nei comuni dove abbiamo ottenuto buoni risultati, come Ixelles e la città di Bruxelles, è un chiaro segnale per la formazione: non ci vogliono lì”, ha detto Naji, sottolineando che “la maggioranza degli elettori della città di Bruxelles e di Ixelles ha votato a sinistra-progressista, ma è stata lasciata fuori dal PS”.
La cosa non è però piaciuta a molti elettori socialisti, oltre che, ovviamente, ai Verdi. Giovedì 17 ci sarà il penultimo Consiglio comunale della “vecchia” legislatura di Ixelles, il nuovo Consiglio si insedierà a dicembre. E non sarà una serata (si riunisce alle 19.00) tranquilla, neanche fuori dal palazzetto in cima alla collina che domina il Comune. Molte persone si stanno preparando a manifestare il loro dissenso con il cambio di maggioranza deciso dai socialisti, decidendo di riunirsi nella piazza antistante l’Aula per contestare una scelta, definita dai più un “tradimento”.