Bruxelles – La scorsa domenica 13 ottobre in Belgio si sono tenute le elezioni comunali. In linea generale il centrodestra ha ottenuto buoni risultati, i socialisti hanno dimostrato di essere ancora vivi, i Verdi hanno perso molto, ma ancora esistono, la sinistra ha tenuto.
La zona del Paese che attrae più interesse è quella di Bruxelles, che di fatto è una città unica, ma in realtà, amministrativamente, è una delle tre Regioni del Belgio (le altre due sono le Fiandre e la Vallonia) ed è composta da 19 Comuni, che condividono molti servizi, dai trasporti pubblici, alla nettezza urbana, alla polizia. Ma ognuno ha il suo sindaco, la sua anagrafe, le sue regole.
Nelle passate elezioni i Verdi avevano avuto un notevole successo, arrivando ad ottenere ben tre sindaci e sedendo i molte maggioranze. Il caso forse più significativo era quello di Ixelles, un Comune di meno di 80 mila abitanti proprio al centro della città. Una zona tra quelle “ricche” molto vivace culturalmente e socialmente, con molti negozi ed alcune delle strade più eleganti, ma anche alcune tra le meno benestanti, della Città.
Qui i Verdi hanno vinto le elezioni, sono arrivati primi per numero di voti, e a pari numero di seggi con i liberali dell’MR. Avevano il sindaco, che si era ricandidato, e tutto faceva pensare, quando sono arrivati i primi risultati domenica sera, che la guida del Comune sarebbe rimasta in mano ecologista. Però non è andata così. MR ha condotto una durissima campagna elettorale contro i Verdi ed in generale, in tutto il Belgio ma in particolare nella Regione di Bruxelles, contro le politiche di protezione dell’ambiente, tra le quali c’è la odiatissima (da loro) misura dei 30 Km l’ora come limite massimo per le auto in buona parte delle strade.
La misura ha creato grandi tensioni a Bruxelles, anche dove non è stata implementata. Però dove funziona i dati hanno evidenziato una sostanziosa crescita economica per i commerci, un forte abbattimento degli agenti inquinanti, ed addirittura molti negozianti hanno ammesso che ha funzionato. Comunque, questa è stata la battaglia dell’MR, che in buona parte è stata anche premiata dagli elettori.
A Ixelles e a Bruxelles Città, il Comune più grande, quello che da il nome alla Regione, però si è consumato il “tradimento” più stigmatizzato in questo post elezioni. A Ixelles MR ha offerto ai socialisti la poltrona di sindaco, se fossero stati d’accordo a rompere l’alleanza con i Verdi. E i socialisti, arrivati terzi con 9 consiglieri, hanno scelto di accettare di formare una maggioranza a trazione di centro-destra con MR (13 consiglieri) ed altri partiti minori, tagliando fuori i Verdi. A Bruxelles semplicemente il sindaco socialista ha deciso di cambiare la maggioranza, portandola a destra.
“Questa pugnalata alle spalle complica i possibili colloqui a livello regionale”, ha dichiarato Nadia Naji, co-leader del partito verde fiammingo Groen, alla piattaforma di notizie di Bruxelles BRUZZ. “Il fatto che il PS-Vooruit butti fuori i verdi senza pietà nei comuni dove abbiamo ottenuto buoni risultati, come Ixelles e la città di Bruxelles, è un chiaro segnale per la formazione: non ci vogliono lì”, ha detto Naji, sottolineando che “la maggioranza degli elettori della città di Bruxelles e di Ixelles ha votato a sinistra-progressista, ma è stata lasciata fuori dal PS”.
La cosa non è però piaciuta a molti elettori socialisti, oltre che, ovviamente, ai Verdi. Giovedì 17 ci sarà il penultimo Consiglio comunale della “vecchia” legislatura di Ixelles, il nuovo Consiglio si insedierà a dicembre. E non sarà una serata (si riunisce alle 19.00) tranquilla, neanche fuori dal palazzetto in cima alla collina che domina il Comune. Molte persone si stanno preparando a manifestare il loro dissenso con il cambio di maggioranza deciso dai socialisti, decidendo di riunirsi nella piazza antistante l’Aula per contestare una scelta, definita dai più un “tradimento”.