Bruxelles – La partita non è ancora ufficialmente chiusa, ma la dinamica del voto lituano è già chiara: il prossimo governo del Paese baltico sarà guidato dal centro-sinistra. Dopo il primo round delle elezioni legislative tenutosi ieri (13 ottobre), i socialdemocratici dell’Ldsp (il principale partito dell’opposizione) sono in testa e cercheranno di formare un esecutivo con altre forze del campo progressista. A dominare la campagna elettorale è stato soprattutto il dibattito sul costo della vita, mentre la priorità strategica di Vilnius rimane il sostegno all’Ucraina.
A scrutinio terminato, il Partito socialdemocratico (Ldsp) guidato da Vilija Blinkeviciute ha ottenuto il 19,4 per cento dei consensi (18 seggi, sette in più che nella legislatura uscente), staccando di quattro punti il partito cristiano-democratico Unione della patria (Ts-Lkd, che ha perso 32 seggi e si è fermato a 17), che guida il governo attuale – in coalizione con i centristi del Movimento dei liberali (Ls, che ha preso il 7,7 per cento) e del Partito della libertà (Lp, che non ha superato la soglia di sbarramento del 5 per cento) – ed esprime la premier uscente Ingrida Simonyte.
Il terzo posto è stato conquistato dal partito populista Nemuno ausra (Ppna), che ha portato a casa il 15 per cento dei voti e 14 rappresentanti, mentre le altre due formazioni che hanno superato lo sbarramento sono state l’Unione dei democratici “Per la Lituania” (Dsvl, 9,2 per cento e 8 seggi), di centro-sinistra, e l’Unione dei verdi e dei contadini (Lvzs, 7 per cento e 26 eletti in meno, cioè 6).
La leader socialdemocratica Blinkeviciute ha annunciato che avvierà dei negoziati di coalizione con la Dsvl e l’Lvzs per dare vita ad un esecutivo di centro-sinistra. “Credo che i nostri elettori, il nostro popolo abbia detto che vuole un cambiamento”, ha dichiarato alla stampa commentando il risultato delle urne. La campagna elettorale si è concentrata soprattutto sull’esplosione del costo della vita e degli affitti, con l’inflazione che ha raggiunto livelli record negli ultimi due anni. Tra i temi più sentiti dall’elettorato ci sono anche i servizi sociali erogati dallo Stato, come l’educazione e la sanità. L’Ldsp ha proposto di aumentare le tasse sulle fasce più abbienti della popolazione per finanziare un’espansione dei programmi sociali.
In politica estera, tuttavia, la linea del prossimo esecutivo rimarrà la stessa: sostegno incondizionato a Kiev e aumento delle spese militari, dato che Vilnius (uno dei membri orientali della Nato) si sente particolarmente esposta alle pressioni di Mosca, confinando sia con l’exclave russa di Kaliningrad che con la Bielorussia, di fatto un satellite del Cremlino. Secondo le rilevazioni, tre lituani su quattro ritengono che la Russia potrebbe attaccare il loro Paese nel prossimo futuro.
Nel sistema elettorale lituano, 70 dei 141 seggi della Seimas (il legislativo unicamerale) sono scelti ogni quattro anni tramite un voto proporzionale su un’unica circoscrizione nazionale, mentre i rimanenti 71 vengono allocati attraverso altrettanti collegi uninominali in cui, se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta al primo turno, si passa al ballottaggio tra i primi due arrivati. Per sapere come si comporrà nella sua interezza il prossimo Parlamento occorre dunque aspettare il secondo turno, in calendario per il 27 ottobre, in cui saranno in palio molti dei seggi rimasti vacanti a livello dei distretti uninominali.