Bruxelles – Italia e gli altri, bene così ma con l’invito a procedere più speditamente. Gli Stati membri dell’Ue stanno dimostrando di fare buon uso delle risorse messe loro a disposizione dal Recovery Fund, e di essere già sulla buona strada delle riforme promesse nei rispettivi piani per la ripresa (Pnrr) che il Recovery Fund finanzia. Un quadro generale positivo che induce la Commissione europea a ritenere che lo strumento di ripresa post-pandemico “funziona”, con l’Italia citata più volte come buon esempio nel terzo rapporto annuale sullo stato di attuazione di fresca pubblicazione.
Il giudizio complessivo che emerge dal rapporto è che fin qui l’Italia sta utilizzando bene i fondi del Recovery Fund, a cominciare dalla doppia transizione verde e digitale. Nella pratica, attraverso il Pnrr, tra gli “esempi rilevanti” di buona attuazione, si legge che “l‘Italia ha costruito oltre 200 chilometri di piste ciclabili nelle aree metropolitane e nelle città che ospitano università, il che faciliterà gli spostamenti tra università, nodi intermodali e altri punti nelle aree metropolitane”. Ancora, si prende a modello il Paese per aver “migliorato la resilienza di oltre 172 chilometri di ferrovie nelle ferrovie del sud, che include il rinnovo della linea ferroviaria su 6 diverse tratte”, e per aver “ridotto le discariche irregolari da 34 a 14, con una riduzione del 60 per cento, migliorando la gestione dei rifiuti e riducendo lo stress ambientale”.
Sul fronte degli impegni per la digitalizzazione, sempre tra gli “esempi rilevanti” citati in termini di buona attuazione, si sottolinea come “in Italia sono stati raggiunti tre importanti obiettivi legati all’integrazione delle pubbliche amministrazioni nelle soluzioni di e-Government”. Nello specifico, rilevano i servizi della Commissione europea, attraverso i fondi del Recovery e gli impegni previsti dal Pnrr italiano, 6.678 pubbliche amministrazioni in più hanno adottato il sistema di pagamento digitale “PagoPA” (+71 per cento rispetto al 2021), 10.675 pubbliche amministrazioni in più hanno aderito e fornito servizi tramite lo sportello unico di accesso ai servizi pubblici, denominato “app IO” (+251 per cento rispetto al 2021) e 1.798 Pubbliche amministrazioni centrali e Comuni hanno aderito alla “Piattaforma di notifica digitale” e hanno iniziato a inviare comunicazioni giuridicamente vincolanti a cittadini, persone giuridiche, associazioni e qualsiasi altro soggetto pubblico o privato tramite la piattaforma.
Non finisce qui, perché la Commissione Ue plaude agli investimenti per 25 aziende, tra cui piccole e medie imprese, per la partecipazione a ‘progetti importanti di interesse comune europeo’ su tecnologia e industria dell’idrogeno, insieme agli investimenti per infrastrutture e servizi cloud di prossima generazione. Tutti progetti per “innovazioni rivoluzionarie che contribuiscono alla competitività, all’innovazione e alla sostenibilità dell’Europa”, sottolinea la Commissione Ue nel rapporto.
Il governo Meloni raccoglie i frutti di un lavoro da condividere con Mario Draghi, autore della bozza originaria di un Pnrr ambizioso e ben accolto a Bruxelles, dove adesso si apprezzano anche gli sforzi in materia di energia. L’Italia “sta migliorando la sua infrastruttura energetica interna”, in particolare attraverso la costruzione di cavi sottomarini tra Sicilia e Campania. Il Paese, questo il giudizio dell’esecutivo comunitario, “sta anche potenziando gli inter-connettori di trasmissione elettrica con Austria e Slovenia per migliorare i flussi di elettricità transfrontalieri”, specie per una maggiore integrazione con l’Europa centrale. Tutto questo “migliorerà la resilienza energetica e l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile”.