Bruxelles – Schengen, questa sconosciuta. Gli accordi che permettono la libera circolazione delle persone tra Stati membri dell’Ue sono uno dei risultati più tangibili del processo di integrazione, e una libertà di uso quotidiano. Una ‘normalità’ tale che gli italiani non sanno di cosa si parli quando si nomina la città in cui, nel 1985, vennero firmati gli accordi che hanno abolito i controlli alle frontiere. Strano, eppure vero. Dall’ultimo sondaggio Eurobarometro emerge che solo quattro italiani su dieci (42 per cento) hanno sentito parlare di Schengen e sanno che cosa sia e cosa significhi. Gli altri, o sanno che c’è ma non sanno dire cosa sia (29 per cento), o addirittura non ne hanno mai sentito parlare (29 per cento).
Però, se si domanda se l’Italia fa parte della zona Schengen (quasi) tutti rispondono di ‘sì’ (90 per cento). Una situazione di ignoranza mista a confusione che porta la stragrande di uomini e donne dello Stivale a non avere idea se, nell’ultimo anno, abbiano viaggiato almeno una volta nell’area di libera circolazione. Otto intervistati su dieci (80 per cento), pur avendo lasciato le proprie abitazioni e la propria città per qualche giorno, non sanno se l’hanno fatto restando dentro l’area Schengen.
Non solo. Un’altra maggioranza di italiani (63 per cento) prima di essere intervistata dal personale di Eurobarometro ignora che esiste una cooperazione di polizia e doganale tra Stati membri volta a evitare l’abuso di questa abolizione dei controlli da parte di malintenzionati. Non avendo coscienza di ciò che significa nella vita di tutti i giorni l’Unione europea, gli italiani fanno fatica anche a distinguere tra frontiere interne ed esterne, non sapendo che esistono misure di controllo delle frontiere esterne (60 per cento). Un elemento che indica un terreno fertile per una certa politica che fa del controllo dell’immigrazione e della sicurezza una parte importante della propria campagna elettorale e del dibattito di tutti i giorni.
Per l’Italia, Paese fondatore dell’Unione europea – come ricordato e rivendicato a più riprese dall’attuale governo al fine di ottenere una vicepresidente esecutiva in Commissione per Raffaele Fitto – non certo un grande risultato. Gli italiani mostrano di vivere liberi di girare a propria insaputa. Complice, forse, una classe dirigente poco attenta a spiegare o che dà per scontata molte cose.
Eunews, con il suo glossario sull’Unione europea, offre a tutti quanti la possibilità di documentarsi e rinfrescare la memoria. Buona lettura!