Bruxelles – Chi si ricorda il Green Pass? Per molti il documento unico dell’Ue obbligatorio per potersi spostare da uno Stato membro durante il periodo della pandemia di COVID-19 è un ricordo del passato, per la Commissione europea è invece l’esempio utile per provare a cambiare passo e introdurre un unico documento digitale, tutto europeo, per potersi spostare. Il team von der Leyen vuole la rivoluzione dei passaporti per il 2030, termine indicato nella proposta di regolamento per l’istituzione di un documento di viaggio digitale dell’Ue. Un vero e proprio passaporto aggiuntivo e parallelo a carte di identità e passaporti rilasciati dagli Stati membri, per migliorare le condizioni di spostamento.
La Commissione europea è dell’idea che la libertà di circolazione da conquista si sia tradotta in un problema. Di code. Solo nel 2023 all’interno dell’area economica europea si sono registrati quasi 600 milioni di attraversamenti illegali. Da qui la necessità di accelerare i controlli di frontiera e garantire viaggi più fluidi, senza rinunciare agli adeguati livelli di sicurezza. E’ convinzione di Bruxelles che creando documenti di viaggi elettronici tutto questo si possa ottenere. I risultati dei progetti pilota hanno dimostrato che così facendo si può aumentare la velocità dei controlli di frontiera, passando dai circa 30 secondi a persona attuali a 8 secondi.
Commissione Ue ed Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (Eu-LISA), svilupperanno l’infrastruttura per la creazione di identità digitali contenente tutte le informazioni personali che si trovano già all’interno dei chip dei documenti fisici, insieme al dispositivo di immagazzinamento, conservazione e condivisione delle informazioni tra autorità di Stati membri.
Il nuovo documento non sarà obbligatorio, bensì volontario. Ognuno potrà continuare a utilizzare, se lo desidera e preferisce, i documenti che ha sempre esibito. Con i documenti di viaggio elettronici, però, si potrà avere sempre con sé, direttamente sul proprio telefono cellulare, il passaporto europeo in formato standard, con la possibilità di esibirlo ancora prima di partire e arrivare a destinazione. Una soluzione pratica per meno attese e anche più sicurezza. Perché, spiega la commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, “i passaporti digitali consentiranno alle guardie di frontiera di approvare rapidamente i viaggiatori autentici e di concentrarsi meglio sull’arresto dei sospettati di reati e terrorismo“.
La proposta di un passaporto digitale si inserisce nel solco delle modifiche introdotte per il riconoscimento di altri documenti, come patenti di guida o tessere sanitarie. La stessa Unione europea ha già dato il via libera all’identità digitale per i cittadini dell’Ue dal 2026, e la Commissione von der Leyen non fa altro che aggiungere un ulteriore tassello al processo.