Bruxelles – Sei petizioni, supportate da 28 mila cittadini europei e 45 ong, e un’iniziativa dei cittadini che ha già raccolto 630 mila firme. Dall’intelligenza artificiale “civica” alla depenalizzazione della cannabis, dallo stop agli allevamenti intensivi all’eutanasia, fino all’aborto come diritto fondamentale. Marco Cappato ha presentato oggi (3 ottobre) all’Eurocamera i numeri del suo impegno alla guida di Eumans, movimento per la partecipazione dei cittadini al processo legislativo Ue. E ha lanciato un appello per “un’azione transnazionale paneuropea per i diritti civili”.
Con il politico e attivista italiano, le eurodeputate Valentina Palmisano del Movimento 5 Stelle – che ha ospitato la conferenza -, e Benedetta Scuderi di Alleanza Verdi e Sinistra. Il sostegno è arrivato anche dal Partito Democratico, mentre i partiti della coalizione di governo “arriveranno, ci vuole sempre un po’ di tempo e di fiducia”, ha commentato con un sorriso Cappato.
Perché al di là del merito – tutte le petizioni toccano “la vita e i diritti civili di tutti noi”, ha sottolineato Palmisano -, l’iniziativa di Eumans riguarda la promozione di uno strumento, quello delle iniziative dei cittadini, che rimane troppo spesso ai margini del processo democratico.
Al Parlamento europeo vengono presentate “circa 1500 petizioni all’anno, troppo poche”, ha dichiarato la pentastellata, che a Bruxelles fa parte della commissione Petizioni, il collegio incaricato di dare seguito alle istanze di cittadini e entità europee. “Ritengo che il diritto di petizione sia fondamentale in Ue, perché avvicina i cittadini ad un istituzione che a volte può sembrare lontana e scollegata”, ha proseguito Palmisano.
C’è poi l’iniziativa dei cittadini europei (Ice), strumento che consente a un milione di cittadini da almeno sette Stati membri di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa in un settore di sua competenza. L’iniziativa My Voice My Choice, promossa dalla rete di Cappato, chiede di inserire l’interruzione di gravidanza nell’elenco dei diritti fondamentali dell’Ue. Ha già raggiunto 630 mila firme da più di un quarto dei Paesi membri. Benedetta Scuderi ha sottolineato che, quando si parla di aborto, “troppo spesso le decisioni vengono prese da persone che non vengono impattate”.
L’eurodeputata dei Verdi ha indicato però l’ingranaggio da oliare: le iniziative dei cittadini, una volta depositate a Bruxelles, spesso finiscono sotto traccia, perché la Commissione “decide cosa farne”. Secondo Cappato, che al Parlamento europeo è stato dal 1999 al 2004 e dal 2006 al 2009, è una questione di volontà politica: “Se fotografiamo la situazione attuale, non c’è grande sensibilità a promuovere la partecipazione dal basso“, ha denunciato. A Bruxelles come a Roma.
“Purtroppo nel nostro Paese la Corte costituzionale ha ucciso nella culla molti referendum”, ha ammesso il presidente di Eumans, rilanciando inoltre l’idea che sia ora di abolire il quorum nei quesiti referendari. Perché “con un assenteismo che alle elezioni supera il 50 per cento, avere il quorum è un’assurdità capace di vanificare qualsiasi iniziativa referendaria“. Per Cappato, la logica deve essere quella di rendere più facile la partecipazione democratica. Ad esempio con “un’app europea della democrazia”, dove il cittadino “possa consultare proposte dal livello europeo fino a quello rionale e decidere a quali aderire”.
Dare nuovo impulso e centralità agli strumenti di partecipazione popolare dovrebbe essere nell’interesse dei vertici delle istituzioni europee perché da lì può crearsi un robusto argine all’avanzata di “nazionalisti e proibizionisti”. Cappato ha chiuso il suo intervento con una riflessione pungente: “Il paradosso è che esiste un’internazionale proibizionista che lavora molto bene a livello transnazionale, su scala globale, da Trump a Orbán, mentre chi si definisce europeista e internazionalista si chiude a riccio”. Una “strategia fallimentare”. Per l’attivista italiano bisogna “sostituire una partecipazione popolare determinata dall’immediatezza della demagogia e degli slogan con una partecipazione popolare faticosa, fatta di proposte e di confronto”.
Il tema dell’aborto è calzante, ed è una delle battaglie su cui “l’internazionale proibizionista” sta puntando. “O si contrappone un uguale forza di azione transnazionale paneuropea per i diritti civili, le libertà individuali e la sostenibilità ambientale, oppure questi diritti saranno sempre più a rischio“, è l’avvertimento che arriva da Eumans.