Bruxelles – La competitività passa per le piccole e medie imprese. La strada tracciata dal rapporto Draghi per rilanciare in grande stile l’Unione europea – rapporto che Eunews e Withub hanno tradotto in italiano – non può prescindere dalla Pmi. Queste ultime rappresentano praticamente l’intero tessuto produttivo industriale dell’Ue, sono il 99 per cento delle aziende attive, e vanno messa al centro della ‘nuova Europa’, sempre che il rapporto Draghi non venga rivisto al ribasso dagli Stati membri. I governi iniziano a ragionare su come alimentare le Pmi europee, e l’Eurogruppo di Lussemburgo della prossima settimana (7 ottobre) segna l’inizio di un ragionamento volto a garantire e migliorare i finanziamenti che serviranno.
Tra i temi all’ordine del giorno anche il finanziamento delle piccole e media imprese. Nessuno si faccia illusioni: non sarà l’Eurogruppo il momento della svolta, ma solo un confronto, un ragionamento in vista delle proposte legislative che la seconda commissione von der Leyen dovrà mettere a punto una volta esaurito l’iter di formazione, tra audizioni dei commissari candidati e voto finale. Ma si inizia a pensare ai modi, agli strumenti e alle opzione per “facilitare” il finanziamento delle Pmi, assicurano fonti Ue. Non si vuole perdere tempo, al contrario si vuole essere pronti per quando la Commissione europea sarà pronta.
In questo ragionamento ancora tutto embrionale un posto trova la Banca europea per gli investimenti (Bei). A questa si guarda per canalizzare le risorse che servono per fare impresa, e farla meglio. Non a caso la presidente dell’istituto di credito europeo, Nadia Calviño, è stata invitata per discutere con i ministri economici degli Stati membri (non solo quelli dell’area dell’euro, ma pure quelli dei Paesi Ue senza moneta unica), per una presentazione di quanto fatto e di quanto si potrebbe fare da qui in avanti.
Il tema specifio si inserisce nel più ampio obiettivo politico di completamento del mercato dei capitali, “argomento non proprio pop”, ammettono a Bruxelles, eppur fondamentale per un nuovo, maggiore, peso economico dell’Ue sulla scena globale. “E’ un argomento che si trova nei rapporti Letta e Draghi, e l’obiettivo dell’eurogruppo è proseguire con il dibattito”, garantiscono le stesse fonti comunitarie.