Bruxelles – Una piattaforma per facilitare l’internazionalizzazione delle aziende, uno strumento attraverso cui ottenere informazioni su molteplici aree chiave del commercio internazionale. Access2Markets, servizio online creato dalla Commissione europea, è stato illustrato oggi (2 ottobre) a Bruxelles all’interno del ciclo di incontri “Ice ascolta l’Europa”, organizzato dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
All’evento sono intervenute Simona Pinto, responsabile delle politiche presso la Direzione Generale del Commercio (Dg Trade) della Commissione europea e Petya Popova, funzionaria presso la Dg Trade, come moderatore il Direttore Ice dell’ufficio di Bruxelles Tindaro Paganini.
L’obiettivo di Access2Markets è quello di facilitare l’internazionalizzazione offrendo un portale unico che permetta alle imprese di acquisire conoscenza riguardo “ai vantaggi degli accordi commerciali dell’Unione Europea”, spiega Pinto.
La piattaforma europea integra quelle nazionali già esistenti con elementi utili, concreti e aggiornati, aiutando le imprese a valutare le opportunità delle esportazioni verso i mercati terzi. La possibilità di avere un portale unico di accesso alle informazioni aiuta anche le piccole e medie imprese (pmi),tramite le spiegazioni con un linguaggio semplice e la presenza di assistenti virtuali.
La peculiarità di Access2Markets è quella di “poter customizzare le informazioni per il prodotto di interesse”, commenta Pinto, per cui ogni impresa, tramite i codici identificativi dei prodotti, ha modo di informarsi riguardo al mercato di interesse (le informazioni sono disponibili per oltre 135 mercati di esportazione). È possibile farlo con “My Trade Assistant”, il mio assistente commerciale virtuale, un banner presente nel sito che offre questo servizio in modo semplice. “Permette con pochissimi e semplicissimi passi, quindi accessibili a tutti, anche alla pmi, di valutare i vantaggi che quel prodotto ha ottenuto a seguito di una negoziazione o un accordo commerciale”, spiega Pinto.
L’informazione più utile per le imprese è quella relativa al cosiddetto dazio di maggior favore, tramite un altro strumento chiamato in acronimo Rosa (Rules of Origin Self-Assessment). Rosa permette di verificare se un prodotto è conforme alle norme di origine e pertanto può beneficiare di un trattamento tariffario preferenziale nell’ambito di un particolare accordo commerciale dell’UE.
Al di là della presenza della traduzione in tutte le lingue, la piattaforma permette il libero accesso oltre che alle imprese anche ai soggetti che si occupano di internazionalizzazione e sostegno alla internazionalizzazione.
È presente una sezione che si rivolge agli appalti pubblici, chiamata Procurement for Suppliers, per il momento solo in Canada, Stati Uniti e Giappone.
Popova ha spiegato la scelta di includere solo questi tre paesi considerando che: “Si procede per gradi anche in base all’interesse degli utenti”, per cui si procederà ad un ampliamento considerando anche le preferenze degli utilizzatori. Più ampia la sezione che copre i servizi e gli investimenti, che invece è dedicata a sette paesi, i tre precedenti insieme a Hong Kong, Norvegia, Regno Unito e Svizzera.
Il Punto di Ingresso Unico (Single Entry Point – Sep) della Dg Trade è invece lo snodo per tutte le imprese dell’Ue che si trovano ad affrontare problemi di accesso al mercato in Paesi terzi o che riscontrano il mancato rispetto degli impegni in materia di sostenibilità.
Chiunque può fare una segnalazione alla Commissione europea, che viene trattata in tempi brevi (una media di due mesi) e gestita da un team di esperti della Dg Trade sotto la guida del Vicedirettore generale, Denis Redonnet. “Si è voluto creare un canale diretto di comunicazione tra qualsiasi soggetto europeo, soprattutto la pmi, e la Commissione europea, per segnalare potenziali ostacoli commerciali con paesi terzi, o violazioni alle norme di sostenibilità”, argomenta Pinto.
Popova ha spiegato come le aziende possono servirsi di questo strumento attraverso la piattaforma. Gli ostacoli al commercio sono registrati nel database della Commissione, per cui per le aziende, dopo aver controllato che non ci siano già segnalazioni e azioni europee in merito, possono chiedere un contatto informale. Altro servizio è l’aiuto alla compilazione del modulo di segnalazione, con cui si permette alla Dg Trade di avere conoscenza anche di nuovi possibili problematiche in tempo reale e velocizzare la loro risoluzione.
Per le pmi italiane, Pinto ha aggiunto che “sono tra i secondi utilizzatori di tutto il portale” ed è stato registrato un incremento costante nell’utilizzo di questi sistemi di facilitazione. “Se si incontra un ostacolo, il primo interlocutore deve essere il soggetto nazionale, piuttosto che la Commissione”, per tanto il Sep ha necessità di uno stretto coordinamento triangolare tra aziende, Stati e Commissione per poter funzionare adeguatamente.