Bruxelles – La sostenibilità del porto di Civitavecchia passa per l’elettrificazione, con il progetto chiamato “Cold Ironing“. Abbattere le emissioni di anidride carbonica e contenere i consumi con soluzioni alternative sono gli obiettivi principali, considerando anche le politiche europee in materia di sostenibilità (come il Green Deal).
“L’alimentazione elettrica delle navi, in particolare quando sono in gioco unità di grandi dimensioni, riduce e tende ad annullare, come è noto, gli impatti ambientali legati alle emissioni inquinanti, comprese quelle acustiche”, spiega Raffaele De Bettin, Ceo di DBA Group S.p.A., che si occupa della gestione del progetto.
Il sistema di Cold Ironing, dice De Bettin, implica “l’ideazione di una rete elettrica di elevata di potenza“, per poter garantire il corretto funzionamento per gli scopi del porto romano, considerando che parliamo di uno scalo che nell’anno 2023 ha movimentato oltre 3 milioni di passeggeri e conta il maggior numero di toccate nave tra i porti europei.
A partire dalla fine del 2026, cioè in concomitanza con l’elettrificazione del porto in corso, si considera come target quello di ridurre di almeno 40,02 tonnellate le emissioni a Civitavecchia. In parallelo, il porto sta portando avanti iniziative che permetteranno di garantire maggiore efficienza energetica, come quelli relativi alla costruzione nel porto di una delle Hydrogen Valley italiane.
Tecnologie come quella del cold ironing permettono la fornitura di energia elettrica per le navi ormeggiate. Fornendo l’energia, per le imbarcazione è possibile spegnere i motori durante il periodo di sosta al porto e le banchine elettrificate forniscono l’energia alla nave, soprattutto quelle da crociera, per mantenere attivi tutti i servizi a bordo, come ventilazione, riscaldamento, raffreddamento, pompaggio e movimentazione del carico.
Un saluto al diesel di bordo per alimentare le navi al porto e apertura all’energia elettrica da terra. E questo, soprattutto per il secondo porto d’Europa e il primo in Italia per numero di passeggeri, è molto rilevante come progetto da attuare, per ridurre l’impatto ambientale sull’area in cui si trova.
Con il Cold Ironing, le emissioni delle navi nel porto si ridurrebbero, migliorando la qualità dell’aria per l’area portuale e per le zone urbane circostanti. In aggiunta, verrebbe ridotto l’inquinamento acustico e migliorata l’efficienza e la sicurezza della rete preesistente del porto, con l’aggiunta di kilowatt per questo tipo di tecnologia ecosostenibile. Aggiunge De Bettin: “L’efficientamento e il relativo sistema di monitoraggio e di controllo si riverbererà anche nei confronti delle altre aree produttive di competenza portuale, rendendo l’approvvigionamento di energia più stabile e sicuro per tutti gli stakeholder operanti nel porto”.
Ci sono due fasi di progettazione. Nella prima verrà progettata la fornitura elettrica in banchina per soddisfare il fabbisogno di almeno due navi da crociera e due traghetti, con l’idea di renderli multifunzionali, essendo questi accosti soggetti alla stagionalità dell’impiego. Nella seconda fase si vuole estendere la progettazione alla darsena traghetti, rendendo tutti i fronti d’ormeggio utili e presenti nella nuova darsena.
Per l’impegno nei confronti dell’ambiente, compreso questo progetto, a settembre 2024, l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale, con il suo presidente Pino Musolino, è stata premiata per il lavoro dedicato alla salvaguardia e alla tutela dell’impatto ambientale a Remtech, la fiera tecnologico-ambientale specializzata sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori.
Per l’occasione, Musolino ha illustrato i progetti di cold ironing, i progressi nell’uso dell’idrogeno e l’impegno per “offrire infrastrutture adeguate per le nuove fonti rinnovabili, quali idrogeno e metanolo, per dare, ai nostri scali, un vantaggio competitivo rispetto agli altri porti europei, garantendo, così, un modello green, costi minori e porti a emissioni zero”. Soddisfazione per il premio ricevuto, merito della costante attenzione “alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente“, insieme ad “una visione ampia e sistemica, per la concreta azione volta ad avviare processi e progetti di transizione giusta con obiettivi di tutela, valorizzazione e sviluppo del territorio”, ricorda Musolino.