Bruxelles – L’opposizione al regime venezuelano, reporter palestinesi e donne arabo-israeliane attive per la pace in Medio-oriente, e poi lui, ancora, Elon Musk, l’ad di Tesla e X. I candidati per il premio Sakharov che il Parlamento europeo assegna ogni anno per premiare chi si distingue nella promozione e nella difesa dei diritto fondamentali iniziano a farsi avanti, con le candidature presentate dai gruppi politici del Parlamento europeo. Per l’edizione 2024 si registra la convergenza Ppe-Ecr sull’opposizione venezuelana. Entrambi i gruppi sostengono Edmundo González, candidato presidenziale venezuelano e considerato come vincitore delle ultime elezioni, con i popolari che aggiungono anche il nome di Maria Corina Machado, la leader dell’opposizione al regime di Nicolas Maduro.
I socialisti ragionano su ‘Women Wage Peace’ e ‘Women of the Sun’, le organizzazioni femminili israeliana e palestinese che lavorano per la pace, rappresentate dalle loro fondatrici, Yael Admi e Reem Hajajreh. I Patrioti per l’Europa, dove siede la Lega di Matteo Salvini, ripropongono Elon Musk, già sostenuto lo scorso anno. Dell’imprenditore statunitense si vorrebbe premiare, ancora una volta, la liberà di parola sul suo social tanto popolare quanto ‘chiacchierato’, X, considerato dagli estimatori come l’esempio di massima libertà senza censure, e dai detrattori un contenitore di messaggi di odio e fake news.
Il gruppo de laSinistra, invece, intende legare libertà di pensiero a libertà di stampa, proponendo per il premio Sakharov 2024 i giornalisti palestinesi Abu Akleh, Yasser Murtaja, Hamza Al-Dahdouh, Wael Al-Dahdouh, Plestia Alaqad e Roshdi Sarra.