dall’inviato a Strasburgo – Istituire una commissione antimafia in Parlamento europeo, sulla scia dell’esempio del Parlamento italiano. La richiesta è del Partito democratico, e nello specifico di Sandro Ruotolo, che prende l’iniziativa di proporre una riorganizzazione dell’Eurocamera intervenendo nell’Aula riunita a Strasburgo. L’esponente Pd/S&D non ha dubbi: “E’ giunto il momento che il Parlamento europeo istituisca una Commissione speciale contro la criminalità organizzata, capace di affrontare le rapide evoluzioni dei metodi criminali”.
Per combattere il crimine organizzato in Europa “dobbiamo dotarci di strumenti giusti” che però al momento non ci sono, secondo Ruotolo. Ai presenti in Aula ricorda che in Italia le mafie hanno una lunga storia e “si sono intrecciate con parte del potere politico, economico e finanziario”, ma il problema non è e non può essere considerato solo come questione nazionale di uno Stato membro soltanto dell’Ue. “La domanda che dobbiamo porci riguarda l’Europa: stiamo facendo abbastanza per combattere la criminalità organizzata? Ho la sensazione che siamo indietro rispetto a loro”.
Cita Giovanni Falcone, che pure il Parlamento europeo ha avuto modo di accoglierlo e ascoltarlo. Era il 1986, e un Parlamento europeo di un’Europa allora diversa e più piccola (si chiamava ancora Cee e aveva solo 12 Stati membri) iniziava a considerare in modo più ampio quella criminalità organizzata e le sue dinamiche che il magistrato cercava di contrastare. “Giovanni Falcone ci ha insegnato che seguire i soldi è la chiave per cercare la mafia”, continua Ruotolo. E l’Ue, di soldi, ne mette a disposizione molti. Centinaia di miliardi, che servono e che fanno anche gola. L’europarlamentare denuncia in particolare i fenomeni di riciclaggio e corruzione, e “le imprese e gruppi criminali” che traggono vantaggio dalla maglie larghe dell’Unione europea. “Non possiamo permetterci di restare indietro”, insiste Ruotolo. “La sicurezza dei cittadini e la tenuta economica dell’Unione dipendono da questo impegno comune”.