Bruxelles – L’inflazione nell’Eurozona continua a decrescere gradualmente: 2,2 per cento ad agosto 2024, secondo i dati di Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Ue. Diminuita anche rispetto a luglio 2024 (2,6 per cento) e più che dimezzata rispetto ad agosto 2023 (5,2 per cento)
La media dell’Eurozona è leggermente più bassa di quella dell’Unione Europea, attestata a 2,4 ptc. I risultati dei paesi sono differenti.
Migliori performance per due tra i tre paesi baltici, Lituania e Lettonia, con tassi di inflazione annuali inferiori all’1 per cento, seguiti da Irlanda a 1,1 per cento.
L’Estonia si posiziona invece a lato destro, con un tasso di più del 3 per cento, seguita dall’Ungheria, con lo stesso valore. Risultati poco entusiasmanti per Polonia (4,0 ptc), Belgio (4,3 ptc) e Romania, con un tasso annuale del 5,3 per cento. Nonostante questo, comparati con i valori di agosto 2023, Polonia e Romania dimezzano il valore della propria inflazione, il Belgio invece la duplica.
Guardando alle principali componenti dell’inflazione dell’area dell’euro, i servizi hanno registrato il tasso annuo più elevato ad agosto (4,1 per cento, rispetto al 4,0 di luglio), seguiti da ‘alimentari, alcolici e tabacco‘ (2,3pct, stabile rispetto a luglio), beni industriali non energetici (0,4 per cento, rispetto allo 0,7 per cento di luglio) ed energia (-3,0 per cento, rispetto all’1,2 di luglio).
In termini di pesi per il 2024, i servizi sono la componente maggiore a livello di consumi finali monetari delle famiglie dell’area euro (44,9 per cento), seguiti da beni industriali non energetici (25,7 per cento). I prodotti alimentari, alcolici e tabacco e l’energia rappresentano rispettivamente il 19,5 per cento e il 9,9 per cento. Insieme, comprendono meno di un terzo della spesa dell’area dell’euro, ma possono avere un impatto significativo sull’inflazione complessiva, vista la maggiore tendenza alla fluttuazione dei prezzi.