Bruxelles – Obiettivo “generazione senza tabacco” al 2040 e più spazi smoking-free. Anche per le sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato. Questi i pilastri della revisione delle linee guida Ue riguardo agli ambienti senza fumo, datate 2009, presentate oggi (17 settembre) dalla Commissione europea.
Avere una generazione smoking-free è il principale obiettivo del Piano europeo per la lotta contro il cancro, abbassando la percentuale di consumatori dal circa 25 per cento odierno fino al 5 per cento. La proposta odierna rappresenta un ulteriore passo avanti negli sforzi per migliorare la prevenzione sanitaria, con l’obiettivo di de-normalizzare l’uso di tabacco.
La nuova iniziativa raccomanda che gli Stati membri amplino le politiche per gli ambienti in cui vige il divieto di fumo “alle principali aree esterne“, con lo scopo chiave di “proteggere meglio le persone nell’Ue, in particolare i bambini e i giovani“. Alcuni esempi sono le aree in cui possono riunirsi bambini, come parchi pubblici e di divertimento, le aree esterne connesse a strutture scolastiche o sanitarie, edifici pubblici ma anche fermate e stazioni di trasporto.
La revisione è collegata anche alla diffusione massiccia di nuovi prodotti, come i dispositivi a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, il cui consumo sta interessando molto i giovani. Gli effetti, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sono altrettanto negativi per la salute rispetto ai prodotti “tradizionali”, sia per i consumatori diretti sia per chi è esposto a fumo passivo.
La attuale raccomandazione del Consiglio sugli ambienti senza fumo del 2009 contiene indicazioni per gli Stati membri per attuare la Convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco (FCTC), ma comprende “i prodotti del tabacco tradizionali, percepiti come il problema principale all’epoca, e alcuni spazi pubblici, coperti sulla base di una valutazione dei rischi caso per caso”. Era per tanto necessario rivedere il testo della raccomandazione, ormai obsoleta rispetto agli ultimi sviluppi di mercato e meno efficace nel suo scopo di contribuire alla riduzione del consumo di tabacco.
Il tabacco è un prodotto altamente nocivo ed è la principale causa di tumori, come anche problemi cardiaci e respiratori. I “nuovi tabacchi“ non sono da meno. Tramite studi dell’Oms, è stato dimostrato che “l’esposizione alle emissioni di seconda mano dei prodotti del tabacco riscaldati è associata a significative anomalie respiratorie e cardiovascolari”, in aggiunta all’esposizione a livelli quantificabili di particolato e a sostanze tossiche e contaminanti chiave.
La Commissione nel 2022, per questo scopo, ha adottato un divieto sugli aromi di tabacco riscaldato e ha introdotto requisiti obbligatori per l’etichettatura, nell’ottica di de-normalizzare il consumo di tabacco. Attualmente in revisione anche il quadro legislativo riguardante la lotta contro il tabagismo, che comprende la direttiva sui prodotti del tabacco, la direttiva sulla pubblicità del tabacco e altre politiche correlate di lotta al tabagismo in tutta l’UE. Importante anche per la Commissione “incoraggiare lo scambio di buone pratiche” tra gli Stati membri, al fine di avere una programmazione ambiziosa ed efficiente.
Attraverso il programma Eu4Health, la Commissione sta fornendo finanziamenti per sostenere gli Stati membri nell’attuazione delle misure raccomandate – tra cui una sovvenzione diretta di 16 milioni di euro. La Commissione sosterrà inoltre la ricerca nel settore del controllo del tabacco e della nicotina, nonché della prevenzione delle dipendenze, nell’ambito del programma Horizon, con un bilancio totale di oltre 80 milioni di euro. Per garantire una migliore protezione di giovani e bambini, verrà anche sviluppato un kit di strumenti di prevenzione, concentrandosi anche sull’interrelazione tra salute fisica e mentale.
L’aumento di spazi “smoking free” ha già garantito benefici tali da compensare i potenziali effetti negativi, come la perdita di entrate fiscali, secondo uno studio di valutazione e di impatto della Commissione, che potrà essere utilizzato come base valida anche per la nuova revisione (il cui ambito di applicazione è solo parzialmente esteso).
L’azione dell’Ue si pone come complementare rispetto alle politiche degli Stati, che sono responsabili nella definizione della politica sanitaria. Sarà in capo agli Stati programmare delle strategie efficaci ed integrare il contributo proposto nella raccomandazione, con lo scopo condiviso di “migliorare la salute della popolazione”