Bruxelles – Concessioni balneari, per Italia e Unione europea si avvicina la fine del braccio di ferro sul regime di utilizzo dei litorali. Il governo Meloni vara un decreto che pone fine al rinnovo automatico al 2027, imponendo alle gli enti concessionari a bandire le nuove gare entro il giugno dello stesso anno. “Un passo importante verso la giusta direzione” di una vera e libera concorrenza nel rispetto della direttiva su servizi del mercato interno, commenta l’esecutivo comunitario attraverso la portavoce Johanna Bersnel. Con questo dispositivo nazionale “auspichiamo di poter chiudere la procedura d’infrazione” a carico dell’Italia, riconosce, salvo spiegare che non sarà automatico. “Le misure dovranno essere tradotte in pratica” prima di archiviare il contenzioso che si trascina dal 2016.
La Corte di giustizia dell’Ue ha condannato l’Italia per il modo contrario alle norme europee in cui vengono dati in gestione a privati i beni costieri dello Stato, prima proprio nel 2016, poi nel 2023. L’Italia aveva deciso di prorogare fino al 2033 le concessioni balneari in modo automatico, senza i bandi di gara richiesti dalle normative Ue e dalla Commissione. La proposta del governo Meloni opera da soluzione di compromesso, che a Bruxelles “accogliamo con favore”, ammette Bersnel, aggiungendo che “è stata trovata un’intesa comune con le autorità italiane” sulla questione. Ci si avvicina alla parola ‘fine’ di una vicenda lunga anni, a patto che l’Italia tenga fede alla parola data.
“La procedura d’infrazione resterà aperta finché l’Italia non sarà pienamente allineata alle normative europee”, scandisce ancora la portavoce dell’esecutivo comunitario. L’Italia resta dunque sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue. Ancora una volta si attenderanno le mosse del governo.