Bruxelles – E’ di oggi la presentazione del documento finale riassuntivo dei sette mesi di Dialogo strategico sul Futuro dell’Agricoltura. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dichiara ai giornalisti: “Dobbiamo fare di più e faremo di più per difendere la nostra agricoltura e renderla più sostenibile“. Raccogliamo varie reazioni riguardo a questo report.
Cristina Guarda, eurodeputata Verdi/Ale e membro della commissione Agricoltura, commenta dicendo che “questa relazione dimostra l’urgente necessità di cambiamento delle politiche agricole dell’Ue. Spetta ora alla Commissione garantire che le raccomandazioni si riflettano nella prossima proposta di Pac”. In aggiunta, il gruppo Verdi/Ale accoglie con favore le conclusioni, sottolineando però l’importanza del supporto a modelli di produzione più “sostenibili e resilienti”. Grande importanza viene attribuita anche al supporto per gli agricoltori, nel rispetto delle sfide climatiche e per permettere all’Ue di poter continuare a produrre il cibo autonomamente.
Dario Nardella, eurodeputato del Pd e coordinatore in commissione agricoltura, accoglie positivamente l’impegno della presidente von der Leyen nel riconoscere la centralità del settore agricolo. Il Pd auspica che questo continui ad essere competitivo e, per fare ciò, ci si aspetta per gli agricoltori di “rafforzare la loro posizione lungo la filiera e il loro potere negoziale”. Sempre dal Pd, Camilla Laureti, che è anche vice presidente del gruppo S&D, afferma che da von der Leyen sono venute “parole importanti. Segnali positivi. E non era scontato! Il primo risultato del Dialogo strategico sull’agricoltura appare un buon punto di partenza per una nuova cultura dell’impegno e della cooperazione fra tutti i protagonisti del settore: dalle associazioni di categoria alle associazioni ambientaliste, dalla Bei agli animalisti. E questa cooperazione deve continuare anche nella fase di attuazione”. Laureti sottolinea poi che questo “è lo spirito che abbiamo cercato di perseguire anche noi quando, a febbraio, abbiamo organizzato la Conferenza nazionale dell’agricoltura del Partito Democratico”.
Il direttore delle politiche agricole dell’UE di Greenpeace, Marco Contiero, si è espresso chiedendo che ci siano dei reali cambiamenti sulla Pac europea. L’Ue dovrebbe smettere di finanziare le mega-fattorie inquinanti per le risorse idriche e “deve invece aiutare gli agricoltori che stanno lottando, ma facendo uno sforzo per ripristinare la natura e fornire diete più sane”. Non è solo Greenpeace a sostenerlo, ricorda Contiero, ma tutta l’agricoltura europea. Se la presidente von der Leyen vuole effettivamente accogliere e risolvere le preoccupazioni degli agricoltori e garantire un futuro sostenibile per il settore, deve partire dal rapporto di oggi, programmando dei cambiamenti sostanziali e vantaggiosi per piccoli agricoltori e per l’ambiente.
Nella visione di Olga Kikou, direttrice dell’Advocacy dell’Istituto europeo di diritto e politica animale e organizzatrice dell’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”, il Dialogo Strategico è una “classica tattica dilatoria“. L’obiettivo, prettamente politico, sarebbe quello di rallentare la pubblicazione di bozze di riforma di legge riguardo all’agricoltura e tranquillizzare gli agricoltori in vista delle elezioni. Si chiede a von der Leyen di mantenere la propria posizione e rispettare le promesse fatte, garantendo agli animali da allevamento “una vita degna di essere vissuta, come si aspetta la maggioranza dei cittadini Ue”.
L’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, definisce il documento “non adeguato e con poca concretezza”. L’impianto di base è buono ma poco concreto, “resta irrisolto il grande tema della competitività europea e di come perseguirla” e ne esce penalizzato il settore zootecnico. Non piacciono le similitudini con il precedente approccio Farm to Fork della Commissione uscente, che ancora sembra lontana per Filiera Italia dal cambio di rotta necessario, ma si aspettano comunque le fasi successive.
Una posizione più conciliante arriva da Marta Messa, segretaria Generale di Slow Food, che ha partecipato al Dialogo Strategico con Lili Balogh, presidente di Agroecologia Europa e della associazione della rete ungherese di Agroecologia. Messa ha apprezzato questo spazio di dialogo, per la presenza di raccomandazioni chiave costruttive. L’approccio del rapporto al sistema alimentare è condiviso, ma ora ci si aspetta di vedere le raccomandazioni “riflesse nella visione per l’agricoltura e l’alimentazione della presidente von der Leyen”.
Altra voce conciliante è quella di Ecvc, Coordinamento Europeo Via Campesina, che osserva la presenza nel documento di passaggi chiave per la transizione agricola. Ci si auspicano ulteriori passi avanti per concretizzare e mettere in pratica le raccomandazioni contenute nel rapporto, con dei cambiamenti della Direttiva Utp, la creazione di una direttiva sui terreni europei e il rafforzamento della Ocm, organizzazione comune dei mercati agricoli, della Pac.
I rappresentanti di Copa-Cogeca, distintosi come uno dei principali attori nel Dialogo Strategico, si dimostrano soddisfatti del risultato ottenuto in questi sette mesi di dibattiti, con il riconoscimento del settore agricolo ed alimentare come uno dei principali per l’industria europea, la necessità di avere sicurezza alimentare e l’impegno per una sostenibilità competitiva. Copa-Cogeca auspica una politica commerciale coerente con questi risultati, ricordando l’importanza del settore agro-alimentare nei negoziati commerciali. Il report per Cogeca è “l’inizio di un processo costruttivo che porterà ad una visione dell’agricoltura maggiormente bilanciata e strategica”.
Coldiretti commenta in una nota che, per quanto apprezzino la tutela riservata agli agricoltori e all’equilibrio delle filiere agricole, manca un concreto cambio di rotta, non riscontrato nel documento. Si chiede che vengano aumentati i fondi dedicati, riconoscendo l’importanza della sicurezza alimentale, per tanto aspettano di vedere la fase di programmazione del budget per il settore agricolo e per la prossima Pac. In chiusura Coldiretti parla dell’assenza nel documento del rapporto tra salute e alimentazione, in prospettiva della riforma relativa alle Ngt, nuove tecniche genomiche, differenti dai più noti Ogm.
Le reazioni degli attori coinvolti in questo lavoro di ampia portata sono varie e differenti, per questo von der Leyen dovrà valutare bene le sue prossime mosse per evitare di restare intrappolata dalle proprie promesse, che sono tante e potrebbero non accontentare tutti, verso un settore che è e continuerà ad essere cruciale per l’economia europea.